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Demi Moore: “Non mi stimavo e bevevo tantissimo. Ero terrorizzata di fallire per questo negli Anni 80 un supervisore controllava che rimanessi sobria”

La star di Hollywood nel documentario “Brats” ha confessato un passato difficile legato alle dipendenze

di F. Q.
Demi Moore: “Non mi stimavo e bevevo tantissimo. Ero terrorizzata di fallire per questo negli Anni 80 un supervisore controllava che rimanessi sobria”

Bellissima, brava e desiderata. Eppure negli Anni 80 Demi Moore, che piano piano stava scalando la vetta per diventare il sex symbol di Hollywood, non amava molto sé stessa. Questo nonostante un grande regista come Joel Schumacher stava puntando molto su di lei per la pellicola “St.Elmo’s Fire” del 1985.

Paure e timori della giovane attrice di allora sono stati raccolti in un documentario molto interessante dal titolo “Brats”, curato e girato da Andrew McCarthy e in uscita il 13 giugno sulla piattaforma Hulu. Interviste ed immagini che raccontano le storie di successo e di rovinosa caduta di una serie di attori popolarissimi negli Anni 80 da Rob Lowe a Lea Thompson, fino appunto a Demi Moore.

Ero terrorizzata di fallire e di non essere all’altezza – ha detto la Moore -. Potevano trovare facilmente qualcun altro. Pagarono un supervisore che stava con me 24 ore su 24 per assicurarsi che rimanessi sobria“. Non è un caso che ci fosse un supervisore sul set perché l’attrice scelse di girare comunque il film anziché andare a curarsi in un centro di riabilitazione. “Non avevo alcuna stima di me stessa”, ha aggiunto la Moore per giustificare il motivo per cui ha scelto il lavoro.

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