Mai avuto peli sulla lingua. Sempre diretta, schietta e sincera. Forse pure troppo. Donatella Rettore, in occasione del lancio del singolo “Il senso del pericolo”, prodotto da Luca Chiaravalli, che anticipa nuovo album, si è raccontata a La Repubblica. Una carriera costellata da grandi successi da “Kobra” a “Splendido splendente”. Donatella Rettore sempre stata uno spirito libero che ha pubblicato negli oltre 40 anni di carriera 19 album e venduto oltre 27 milioni di dischi nel mondo.
Eppure in famiglia l’artista è stata osteggiata, agli inizi della carriera. “Quando ero piccola mi accompagnava, diceva alle amiche: ‘è femmina e la devo tutelare perché è scema. Una che vuol cantare e ha la possibilità di studiare, è scema’”, ha ricordato la cantautrice.
E ancora: “Sono sempre stata volitiva. Mia madre mi rimproverava: ‘stai dritta, non camminare come Gianni Morandi. E io le rispondevo: ‘a me Morandi piace un casino’. Gli uomini non ci hanno mai provato sfacciatamente – ha raccontato – . Lucio Dalla ha contato tantissimo per me. Parlò con mia madre: ‘come ha educato sua figlia?’. ‘Nella Santità di Cristo”‘, rispose lei. E lui: ‘allora tutte le volte che sua figlia canta dica una Ave Maria. Guardi che vuole fare la cantante, mica la troia’”.