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Europei di atletica, record di medaglie per l’Italia. Per Jacobs, Simonelli e Fabbri tre ori in 42 minuti. Poi la doppietta Crippa-Riva

Tre ori in 42 minuti, sei medaglie in una sola notte. Seguite a stretto giro da altre due, domenica mattina. La seconda giornata degli Europei di atletica di Roma si è chiusa con gli altoparlanti dello stadio Olimpico a suonare “Notti magiche“, l’inno dei Mondiali di calcio di Italia ’90, che iniziavano proprio l’8 giugno di 34 anni fa. E quella di sabato è stata una vera notte magica per la squadra azzurra: Marcell Jacobs, 29 anni, già olimpionico a Tokyo 2020, si è confermato campione dei cento metri con il tempo di 10″02 davanti a un altro azzurro, Chituru Ali, con 10″05 (bronzo al britannico Romell Glave con 10″06).

Subito prima il 22enne Lorenzo Simonelli aveva vinto l’oro nei 110 metri a ostacoli con il tempo di 13″05, nuovo record italiano, mentre il 27enne Leonardo Fabbri è arrivato primo nel getto del peso lanciando 22.45 metri. A completare il quadro l’argento di Mattia Furlani nel salto in lungo e il bronzo di Francesco Fortunato nella venti chilometri di marcia. Domenica è arrivata poi una doppietta nella mezza maratona: Yeman Crippa ha vinto la medaglia d’oro precedendo il connazionale Pietro Riva, argento, arrivato davanti al tedesco Petros. Si consolida così il primato dell’Italia nel medagliere: siamo al record di ori e medaglie, già 13 in tutto.

Il nostro Paese, inoltre, sale per la terza volta sul tetto d’Europa dei cento metri piani dopo i successi di Pietro Mennea a Praga 1978 e dello stesso Jacobs a Monaco 2022: mai però due italiani erano saliti sul podio assieme. “Questa è l’Italia più forte di sempre, con Ali ci giochiamo il futuro”, ha detto Jacobs. L’atleta italo-americano è diventato anche il quinto sprinter a vincere più di un oro europeo sulla distanza: a quota due ci sono anche il portoghese Francis Obikwelu (2002 e 2006) e il francese Christophe Lemaitre (2010 e 2012), mentre a tre sono arrivati il sovietico Valeriy Borzov (1969, 1971 e 1974) e il britannico Linford Christie (1986, 1990 e 1994).