Un viaggio da incubo per i passeggeri del Frecciarossa Venezia-Milano, rimasto bloccato per cinque ore a causa di un guasto tecnico. Il treno, partito da Venezia alle 17, ha iniziato a incontrare problemi poco dopo le 19, superata la stazione di Brescia. La fermata forzata ha avuto luogo vicino a Casirate d’Adda, lasciando i circa 330 passeggeri a bordo in una situazione di crescente disagio. Giovanna, un medico che stava rientrando da un congresso, ha descritto la situazione al TGR Lombardia: “Siamo al buio, senza aria condizionata e il caldo aumenta sempre più”.

Panico e disperazione
Molti passeggeri, tra cui anziani e bambini, hanno manifestato segni di malessere. Un passeggero che viaggiava nell’ultima carrozza ha raccontato a Repubblica di scene drammatiche: “I bambini piangevano, soprattutto dopo che è scesa l’oscurità, e le persone avevano mancamenti perché la temperatura superava i 35 gradi“. Alcuni passeggeri hanno persino dovuto ricorrere a soluzioni estreme, come usare bottiglie per i bisogni fisiologici, dato che anche i bagni erano inaccessibili. Un altro viaggiatore ha commentato: “Abbiamo fatto chiamate a Trenitalia, carabinieri e ambulanze. Pazzesco. Una sofferenza vedere anziani e bambini al limite…”. Un altro passeggero ha riferito che il capotreno ripeteva continuamente che il treno sostitutivo stava per arrivare, mentre la realtà era ben diversa.

Il guasto tecnico e l’arrivo a Milano dopo mezzanotte
La causa dell’interruzione è stato un problema tecnico che ha anche provocato la mancanza di elettricità a bordo. Senza aria condizionata, i passeggeri hanno dovuto affrontare un caldo opprimente. L’acqua e gli snack distribuiti dal personale (appena una bottiglietta e dei tarallini) non sono stati sufficienti a placare il disagio. Solo alle 21:30, un locomotore di soccorso è stato inviato da Trenitalia, ma il treno ha continuato a procedere lentamente, fermandosi nuovamente. Finalmente, intorno alle 23, un altro convoglio è arrivato sul posto, permettendo ai passeggeri di raggiungere la stazione Centrale di Milano dopo mezzanotte.

Il racconto: “Non si respirava ma non ci lasciavano uscire”
Alessio Zanni, passeggero del Frecciarossa 9748 Venezia-Milano, ha raccontato a Repubblica l’odissea vissuta: “Ero all’ultimo posto dell’ultima carrozza, ci siamo fermati alle 19.05 e siamo arrivati a Milano Centrale a mezzanotte e 40. Un autentico viaggio della speranza, che ci ha visto diventare via via sempre più disperati”. Le informazioni erano “poche, frammentarie e soprattutto false”. Il capotreno cercava di rassicurarli, ma “si sarebbe verificata una rivolta se ci avessero detto subito che il treno sostitutivo sarebbe arrivato così tardi”. Nonostante le promesse, i Vigili del fuoco infatti sono stati chiamati solo alle 23.30, trovando le porte chiuse e all’interno una temperatura di oltre 35 gradi: “Si sono arrabbiati e hanno iniziato a chiedere urlando perché le porte del treno fossero rimaste chiuse, dato che all’interno l’aria si era ormai fatta irrespirabile, anche perché i bagni non erano accessibili e la gente in qualche maniera doveva fare i suoi bisogni”. La testimonianza prosegue: “Sulla nostra carrozza a un certo punto un altro passeggero ne ha aperta una, perché c’erano persone anziane sul punto di svenire, ma il capotreno aveva ripetuto più volte che dovevano rimanere chiuse per motivi di sicurezza“. A bordo sono stati distribuiti solo una bottiglietta d’acqua e mini taralli. Alessio ha perso il concerto di Vasco Rossi, acquistato un anno prima: “Immagino che riceveremo un risarcimento, ma ce ne facciamo molto poco”.

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