Al ballottaggio per un voto. A Zerba, un paesino dell’alta Valtrebbia, in provincia di Piacenza, la corsa alle elezioni comunali è finita in esatta parità: 28 voti per ciascun candidato alla caricadi sindaco. Questo risultato è stato favorito dall’unica scheda bianca inserita nell’urna, motivo per cui si sta cercando ironicamente di capire chi si nasconda dietro questa scelta che, al contrario, sarebbe stata decisiva per le sorti del paese. Un solo elettore che però al secondo turno potrà decidere le sorti del voto.

In questo villaggio appenninico, il più piccolo dell’Emilia Romagna, collocato a 906 metri di altitudine, abitano circa 80 persone. In questo fine settimana, come in tante altre parti d’Italia, sono state chiamate a votare per eleggere il nuovo sindaco: una scelta a due fra Giovanni Razzari, candidato per la lista “Zerba futura”, e Claudia Borrè, appoggiata dalla lista “Il Castello”. A esprimere la loro preferenza sono stati 57 elettori (il 48,31%). Ventotto di questi hanno espresso il voto per Razzari, gli altri 28 per Borrè dando vita a una clamorosa parità, nata grazie all’unica persona che ha messo nell’urna una scheda bianca. Adesso si andrà al ballottaggio tra 15 giorni. Borrè è già stata prima cittadina dal 2004 al 2019 e vicesindaca dal 2019 al 2024, mentre Razzari è un laureato in ingegneria al Politecnico e attualmente pensionato.

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