Dipendenti precettati e postazioni allestite come nei comitati d’emergenza. Rientrerà entro questa sera – assicurano dal Campidoglio – la figuraccia nazionale occorsa alla città di Roma nello scrutinio delle schede elettorali. Dalla serata di domenica, infatti, è andato letteralmente in tilt il nuovo sistema informatico messo in campo da Roma Capitale che avrebbe dovuto velocizzare le operazioni. E invece, impossibilitati a operare nei seggi, in nottata le schede di un terzo delle 2.599 sezioni capitoline sono state portate di peso presso i padiglioni della Fiera di Roma, dove è iniziato l’inserimento manuale dei dati. Oltre alle 60 persone precettate di mattina, il sindaco Roberto Gualtieri ha preteso l’arrivo di altri 100 dipendenti (con altrettanti computer). “Una situazione totalmente imprevedibile”, ha detto in un videomessaggio l’assessore alle Politiche del personale, Andrea Catarci. Risposta non ufficiale anche all’ex sindaco Ignazio Marino (candidato alle europee con Avs) che aveva parlato di “schede incustodite”: “Non c’è nulla di vero, è tutto in ordine, quello di cui parla Marino è materiale di risulta, da scartare“, affermano dal Campidoglio. Sul posto anche i rappresentanti di lista dei vari partiti per monitorare che l’inserimento avvenga in maniera regolare. Poche ore prima Marino aveva diffuso una nota in cui si diceva “molto preoccupato”. “È un fatto molto grave di cui le autorità preposte devono rendere conto”