“Tornerò qui”. Ci tiene a farlo sapere ai suoi ex tifosi Kyrie Irving. Nonostante la seconda sconfitta consecutiva alle Nba Finals contro i Boston Celtics (105-98), il giocatore dei Dallas Mavericks è certo di tornare al TD Garden per allungare la serie: il suo gesto con la mano rivolto al pubblico è inequivocabile. Nel frattempo, però, Tatum e compagni si portano sul 2-0 e la vittoria del titolo è sempre più vicina. Ora, la serie si sposta a Dallas, in Texas: l’ultima opportunità per i Mavs di riaprire queste finali, fino ad ora a senso unico.
Holiday e White decisivi, Doncic ancora troppo solo
Fattore campo sfruttato nel migliore dei modi. I Celtics replicano l’ottima prestazione di Gara 1 e, soprattutto per merito della difesa, si impongono anche nella seconda partita casalinga. I protagonisti, quasi a sorpresa, sono stati Jrue Holiday – autore di 26 punti – e Derrick White (decisivo con la stoppata sul finale di partita).
“A mio modo di vedere, le mie palle perse e i miei tiri liberi sbagliati ci sono costati la partita, perciò devo fare molto meglio in quelle due categorie”. E pensare che queste parole sono state pronunciate da chi ha fatto registrare l’ennesima tripla doppia, Luka Doncic. Lasciato ancora troppo solo, come in Gara 1, lo sloveno si assume le colpe della sconfitta. La squadra di Jason Kidd dovrà necessariamente cambiare volto per sperare di pareggiare la serie, o quanto meno cercare di riaprirla.
Sfatare il tabù Celtics
Chiamatela sfortuna o maledizione, ma da quando Kyrie Irving ha lasciato – con tante contestazioni – Boston non è mai più riuscito a vincere contro di loro: dopo il suo addio, infatti, Kai ha collezionato ben 12 sconfitte consecutive e le sue prestazioni al TD Garden sono state insufficienti rispetto a come aveva abituato in questi playoff. Quasi irriconoscibile e con basse percentuali, il n.2 dei Mavs è convinto di ribaltare il trend negativo. Il messaggio al suo ex pubblico è chiaro.
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Un addio burrascoso tra promesse non mantenute e qualche contestazione di troppo: una crepa mai ricucita e un rapporto compromesso quello tra i tifosi dei Boston Celtics e Kyrie Irving. Se almeno a parole, il play ex Cavs sembrerebbe essersi lasciato alle spalle la negativa esperienza (assumendosi anche le colpe), lo stesso non si potrebbe dire del pubblico del TD Garden che, anche nelle finali, non ha perso l’occasione di fischiare e insultare l’avversario. Per sperare in una rimonta, i Mavericks hanno bisogno anche (e soprattutto) del miglior Kyrie Irving.