Dalla sconfitta in semifinale di Jannik Sinner a quella in finale di Jasmine Paolini, fino alle finali di doppio maschile e femminile perse da Bolelli/Vavassori e Errani/Paolini. Poteva essere un weekend storico per il tennis italiano al Roland Garros. Gli azzurri hanno avuto tra le mani la possibilità di piazzare prima un clamoroso poker di titoli, poi un incredibile tris. E invece alla fine tutto è terminato a mani vuote, con zero trionfi e un po’ di amaro in bocca. Eppure il nostro movimento lascia la capitale francese da primo della classe, con la consapevolezza che il vento è definitivamente cambiato in ogni disciplina e con un messaggio chiaro in vista delle Olimpiadi 2024 che si disputeranno proprio a Parigi tra circa un mese e mezzo: l’Italia è la nazione da battere.
Le semifinali raggiunte in tutte e quattro le specialità (e le tre finali), si legano al numero 7 nel ranking Wta conquistato da Jasmine Paolini e soprattutto al numero 1 del mondo di Jannik Sinner. Quello del Roland Garros è stato insomma un successo clamoroso quanto inatteso. Nessuno era preparato a un exploit del genere. La delusione per l’assenza di trofei viene ampiamente superata dalle aspettative per l’appuntamento a cinque cerchi. Se il secondo Slam della stagione fosse stato già il torneo olimpico avremmo avuto in tasca tre argenti e probabilmente un bronzo (Sinner se lo sarebbe giocato contro Ruud nella finale per il terzo posto).
L’obiettivo di Sinner e il sogno di Paolini – Questo Roland Garros ha rappresentato una sorta di test per i nostri azzurri, un’anticipazione di quello che sarà Parigi 2024. Alle Olimpiadi i tornei di tennis si giocheranno infatti sugli stessi campi dove gli italiani hanno vissute queste ultime due settimane memorabili. È stato insomma un modo per prendere le misure, aumentando così le speranze di una squadra che ha l’obiettivo di fare grandi cose. L’unica discrepanza rispetto allo Slam riguarderà il torneo singolare maschile, dove le partite si giocheranno al meglio dei tre set invece che al meglio dei cinque. Una differenza non di poco conto, che potrebbe agevolare e rendere meno pesante il cammino di Sinner verso la conquista di una medaglia. Un torneo in cui l’altoatesino si presenterà sicuramente da leader del ranking e dove anche Lorenzo Musetti (vista la sua attitudine sul rosso) può nutrire chance per un piazzamento importante. Nel femminile Paolini sta vivendo una stagione da sogno in singolare: il numero 7 del mondo, la finale al Roland Garros, il Wta 1000 di Dubai, le speranze di qualificarsi alle Wta Finals di fine anno. Come non poter sperare in un nuova impresa nel tabellone olimpico?
Grandi speranze nel doppio (senza i rivali) – E poi ci sono i doppi. Per Bolelli e Vavassori c’è il rimpianto per la seconda finale Slam persa di fila dopo quella in Australia, ma ai Giochi le coppie sono formate da connazionali. Tradotto: né Bopanna (India) ed Ebden (Australia) che li hanno superati a Melbourne, né Arevalo (El Salvador) e Pavic (Croazia), gli avversari in finale a Parigi, potranno giocare insieme. Un dettaglio che potrebbe risultare determinante. I due hanno riportato una coppia italiana in finale al Roland Garros dopo 65 anni e hanno un’intesa che, al netto di imprevisti, lì porterà alle Finals di Torino. Un discorso simile coinvolge anche l’altra coppia azzurra, quella femminile. Anche qui la finale Slam di Errani e Paolini ha dimostrato come il successo agli Internazionali d’Italia non fosse un caso, e come le Wta Finals siano un obiettivo più che raggiungibile. In più, la coppia capace di superarle in finale a Parigi (Gauff/Siniakova) non è replicabile all’Olimpiade.
Chi partecipa: i tennisti italiani a Parigi 2024 – Lunedì 10 giugno, con l’aggiornamento dei ranking Atp e Wta, sono stati determinati i qualificati alle Olimpiadi di Parigi 2024 nel tennis: ogni Paese può schierare al massimo 4 singolaristi, 2 coppie nei doppi e una coppia nel doppio misto. I quattro singolaristi maschili per l’Italian sono, oltre ai già citati Sinner e Musetti, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi. Le italiane presenti nel singolare femminile sono Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti, mentre Sara Errani è ancora in bilico. Sarà però certamente presente nel doppio insieme a Paolini. Mentre il doppio maschile italiano potrebbe schierare, oltre ad Andrea Vavassori e Simone Bolelli, anche la coppia Sinner–Musetti. Nel doppio misto si va verso una possibile coppia formata da Vavassori ed Errani.
Insomma, ci troviamo di fronte a un quadro generale di prim’ordine, mai così favorevole per la racchetta azzurra, che rende Parigi 2024 un’occasione ghiotta per interrompere il digiuno tennistico da medaglia olimpica che dura esattamente da un secolo, dal 1924 con il bronzo a Huberto De Morpurgo. E dove si disputò quell’edizione? A Parigi, ovviamente.