Il rapper presenta a FqMagazine il suo primo Ep che porta proprio il suo nome e traccia un bilancio del suo lavoro dentro la scuola, dove ha trovato anche l'amore
Dopo essere uscito dalla Finale di “Amici di Maria De Filippi”, Petit ha girato e continua a girare in lungo e largo l’Italia per il tour instore. L’occasione è il lancio del suo primo Ep dal titolo “Petit”, che raccoglie i brani pubblicati negli ultimi mesi, più due tracce inedite “Brooklyn” e “Feriscimi”. Nei brani si riflettono le origini francesi e quelle napoletane del cantautore.
Salvatore Moccia, Sasà, questo il vero nome e cognome di Petit, nasce nel 2005 da madre di origini francesi e padre napoletano. Inizia a scrivere canzoni a 13 anni. Lo scorso luglio pubblica il suo primo singolo “Taki Taki” ed entra nella scuola di Maria De Filippi. Una esperienza lunga e impegnativa che lo ha condotto fino alla Finalissima e a trovare il grande amore in Marisol.
Come ti ha cambiato Amici e cosa hai scoperto di te stesso?
È stato un bellissimo percorso che mi ha formato piano piano, giorno dopo giorno per essere pronto oggi. È una scuola che ti fornisce tanti bagagli di studio nella musica e in tutto. Mi ha aiutato a stare sul palco, vocalmente e anche scrivere, perché ho scritto tanto dentro la scuola. Una cosa che mi ha fatto scoprire è il napoletano perché ha sempre fatto di me però ad ‘Amici’ ho iniziato a scrivere tanto in napoletano perché ho capito che mi libera e sto bene quando scrivo e canto in napoletano.
Cosa accomuna Sasà a Petit?
Penso che siano la stessa persona… Petit è solamente un nome d’arte che riguarda le mie origini francesi.
Hai incontrato Marisol, la tua esperienza ad Amici senza di lei sarebbe stata la stessa? E se no perché, come vi siete completati?
Nella vita accade tutto per un motivo. Non so se senza Marisol sarebbe stato meglio o peggio. Ci siamo aiutati e nei momenti più down io aiutavo lei e viceversa. Vivere questa relazione mi ha aiutato tanto nella scrittura. Parlo tanto d’amore e di quello che sto vivendo nel mio Ep.
Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto durante gli instore?
Tutti quelli che mi dicono che, grazie alla mia musica, si sentono capiti e rappresentati.
Qual è la traccia del disco alla quale sei più legato? E perché?
Non saprei scegliere una traccia. Ad esempio, ‘Tornerai’ è una traccia malinconica ed emotiva, poi c’è ‘Mammamì’ che ha delle vibes up ed estive. Sono legato ad entrambe in maniera differente, ma rappresentato due momenti importanti che ho vissuto.
Stai già pensando al prossimo album?
Sto scrivendo tanto perché sto vivendo molte cose in questo momento. Sì, già ci sto pensando.