C’è ancora un posto – San Marino – dove la Democrazia cristiana è il primo partito nel Paese e vince le politiche. Il Pdcs, il Partito democratico cristiano sammarinese, fondato nel 1948, si è confermato come prima forza politica del piccolo Stato dove gli aventi diritto al voto erano più di 38mila. Ma l’affluenza si è fermata al 50,7%.

Domenica 9 giugno, i sammarinesi si sono recati alle urne per rinnovare i membri del Consiglio Grande e Generale e il Pdcs ha ottenuto il 34,14% delle preferenze. Un risultato che, secondo il Corriere Romagna, dovrebbe portare al partito ben 22 seggi. Seguono la coalizione Libera/Ps con il 15,75% dei voti (10 seggi) e il Psd con il 12,19% (8 seggi).

Nella coalizione della democrazia cristiana sammarinese – Democrazia e libertà – anche la forza politica di Alleanza Riformista che ha raccolto 6,89% dei voti (4 seggi). Mentre Domani Motus Liberi ha ottenuto l’8,47% aumentando la sua presenza in aula e conquistando 5 seggi. Repubblica Futura consolida, invece, la sua posizione con l’11,99% di voti (8 seggi). Crolla Rete che dal 18% della precedente tornata elettorale nel Paese, passa al 5,07% ed ottiene solo 3 seggi. Non supera lo sbarramento Domus che si ferma al 4,69%.

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