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“Attenzione a queste uova rosa, se le vedete chiamate subito le autorità”: scatta l’allarme per la lumaca mela

Anche se potrebbero sembrare curiosi e forse anche "instagrammabili", questi grappoli gelatinosi rosa sono delle pericolose uova di una specie animale vietata in tutta Europa

di F. Q.
“Attenzione a queste uova rosa, se le vedete chiamate subito le autorità”: scatta l’allarme per la lumaca mela

La lumaca mela, il cui nome scientifico è “Pomacea canaliculata”, è una specie di mollusco di acqua dolce molto famoso e allo stesso tempo pericoloso. La lumaca mela è originaria del Sud America e si riproduce deponendo delle caratteristiche uova di colore rosa acceso, le quali possono sembrare all’apparenza innocue, ma in realtà sono molto pericolose.

L’animale è chiamato lumaca mela a causa della sua forma, che ricorda molto quella del frutto. È considerata una specie invasiva, dato che si riproduce molto rapidamente (le femmine possono deporre oltre 100 uova in tutta la vita) e possono causare gravi danni agli ecosistemi acquatici e all’agricoltura. Per questo motivo, la legislazione dell’Unione Europea le classifica “come un organismo nocivo soggetto a quarantena”.

Le loro uova vengono deposte in enormi quantità e sono resistenti alla siccità, questo le rende capaci di sopravvivere in condizioni avverse e facilita la loro diffusione. Le lumache mela si nutrono specialmente di piante, sia acquatiche che terrestri, alghe e detriti naturali, anche resti di animali morti. Una loro grande forza però, è che possono restare per molto tempo senza mangiare. Inoltre, sono dei parassiti veramente dannosi perché non hanno dei predatori naturali.

Secondo la legge europea, chiunque avvisti la specie, deve immediatamente comunicare la sua presenza al Servizio Fitosanitario Nazionale o Regionale. Nella direttiva si legge: “Nei casi in cui venisse riscontrata la presenza del genere in campi e in corsi d’acqua, tutti gli Stati membri devono istituire zone delimitate al fine di eradicare tali organismi e di garantire un monitoraggio intensivo per verificare la loro presenza”.

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