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Borse ancora in calo, Milano (- 1,9%) la peggiore in Europa. Lo spread sale fino a 150 poi ripiega

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Seconda giornata con qualche tensione per i titoli di stato europei che pagano lo scotto di un quadro più incerto emerso dalle elezioni europee. In particolare, le nuove votazioni indette in Francia, con esiti piuttosto incerti, rendono il quadro difficile da decifrare nell’immediato futuro. Nell’incertezza si vende di più, e soprattutto i bond di paesi più vulnerabili come l’Italia, che pure, dal canto suo, è uscita dalla tornata elettorale senza contraccolpi per la maggioranza di governo.

Tuttavia, il differenziale di rendimento tra titoli decennali (spread) italiani e tedeschi è salito fino a 150 punti base salvo poi restringersi a 145. Un Btp a 10 anni paga ora il 4,07 %, dopo essere salito fino a 4,16%, mentre l’equivalente tedesco offre il 2,62%. Tensioni anche sui titoli francesi, con rendimenti arrivati al 3,3% e poi tornati a 3,2%. I rendimenti dei bond sono fissi in cifra assoluta ma espressi come percentuale del valore del titolo. L’incremento dei rendimenti percentuali è quindi determinato in realtà dal calo del valore del titolo, determinato dal fatto che le vendite superano gli acquisti finché l’equilibrio si ristabilisce su un prezzo inferiore.

Sono andate male le borse, tutte in calo in Europa. Madrid e Milano sono state le peggiori, rispettivamente – 1,9% e – 1,6%. Segue Parigi con l’indice in calo dell’1,3% mentre l’arretramento di Francoforte si ferma a – 0,8%. Soffre il comparto bancario (le banche possiedono tanti titoli di Stato e sono strettamente legate alle vicissitudini dei paesi di riferimento). A Parigi Bnp Paribas è arretrata del 3,9%, Société Générale di quasi il 3%. A Milano, Intesa Sanpaolo giù del 2,5% ed Unicredit del 3,7%. A Madrid Bbva ha ceduto l’1,7%. Euro anche oggi in calo sul dollaro, con un – 0,3%.

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