Falsi certificati medici per salvare l’anno scolastico. Accade in alcune scuole di varie regioni d’Italia in tempi di scrutini. A lanciare l’allarme sono le sigle sindacali calabresi dei medici: Fimp (federazione italiana medici pediatri), Cipe (confederazione italiana pediatri), Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale) e Fmt (federazione medici del territorio). Un problema che però, secondo Giovanni Cerimoniale, pediatra e segretario nazionale alla presidenza di Fimp nazionale, non riguarda solo la Calabria ma diverse realtà dove, con l’approssimarsi della fine dell’anno scolastico, arrivano le richieste dei dirigenti delle scuole per il rilascio di certificati medici giustificativi delle assenze degli alunni, il più delle volte retrodatati, con il “ricatto” ai genitori della bocciatura del loro figlio qualora non presentassero tale documentazione.

Un meccanismo smentito, invece, dai presidi, in primis dal numero uno dell’Anp, Antonello Giannelli che al FattoQuotidiano.it dice: “È una prassi che escludo. Credo che nessun collega sia interessato a mettersi nei guai facendo fare dei certificati a dei medici con date non originali. Gli stessi dottori sono dei pubblici ufficiali e violerebbero la legge”. Il caso, tuttavia, è stato sollevato proprio dai sindacati dei sanitari: “Nessun certificato è dovuto da parte nostra che tra l’altro, commetteremmo un’illegalità nel rilasciarli retrodati. Si tratta di una richiesta inaccettabile da parte dell’istituzione scolastica che deve essere un baluardo della legalità ed insegnarne il valore ed il rispetto agli studenti che la frequentano”.

Il problema a detta delle sigle nascerebbe perché nella scuola secondaria di primo e secondo grado, per la valutazione degli studenti e il passaggio all’anno successivo, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale. Gli istituti possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe a questo limite previste per assenze documentate e continuative, a condizione che si possa procedere alla valutazione degli alunni interessati. Da qui la richiesta, all’ultimo momento, quando il consiglio di classe verifica le assenze, dei certificati per “salvare” qualche giorno di assenza.

Un documento, in realtà, persino inutile in Calabria dove l’unico certificato previsto per legge, era quello di riammissione a scuola dopo un’assenza superiore ai cinque giorni ma è stato eliminato dalla Legge Regionale 46 del 25 ottobre 2023. Il caso lo conosce bene Cerimoniale che contatto dal nostro giornale spiega: “Spesso è una richiesta che ci arriva dalla famiglia ma che è stata concordata con i dirigenti scolastici. In realtà, ove è ancora possibile, dovrebbero essere i genitori a chiedere questo certificato contestualmente alla malattia e non mesi più tardi”.

Intanto in Calabria Antonella Mongiardo e Ferdinando Rotolo, anche a “nome di altri colleghi” hanno inviato a La C News24 una nota in cui spiegano: “Non ci risulta che alcun dirigente scolastico abbia richiesto alle famiglie certificati medici retrodatati, la qual cosa sarebbe, certamente, una pretesa illegittima, trattandosi di pratica illegale. Probabilmente, sarà accaduto che qualche genitore, per documentare/giustificare un periodo prolungato di assenza del proprio figlio, abbia chiesto al medico un certificato successivo alla malattia, quando ormai, giustamente, il medico non poteva più rilasciarglielo, perché avrebbe commesso un falso”.

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