Ha riunito deputati e senatori per annunciare “un’assemblea costituente” che modifichi le regole interne del Movimento 5 stelle, offrendo la sua “disponibilità a mettersi per primo in discussione“. Riparte così Giuseppe Conte, dopo il crollo delle Europee. A 48 ore dalla chiusura delle urne, col Movimento sceso sotto il 10%, l’ex premier ha radunato l’Assemblea degli eletti nell’Aula dei gruppi della Camera. Un incontro convocato per analizare la débâcle. “Una comunità politica seria e matura non si nasconde dietro le più varie giustificazioni“, piuttosto analizza le cause che hanno portato al risultato, è il senso dell’intervento di Conte. È solo in questo modo, – è il ragionamento portato avanti dal leader – quindi discutendo, approfondendo le ragioni di questa sconfitta, che si può fare autocritica, rimediare agli errori commessi e fare meglio in futuro. “Una comunità matura – ha aggiunto – si assume la responsabilità dei propri errori. L’unica cosa che non faremo mai è dire che hanno sbagliato gli elettori“.

“Restiamo laboratorio politico” – Quindi Conte ha annunciato l’intenzione di modificare le regole, attraverso un nuovo strumento. “Un’assemblea costituente“, con la partecipazione di tutti gli iscritti, in presenza per chi può e da remoto. “Sarà questa la sede per discutere insieme del miglioramento delle regole e per definire le modifiche che riterremo necessarie“, sono le parole dell’ex premier. Sul tavolo la possibilità di modificare il limite dei due mandati e anche il meccanismo delle Parlamentarie. Sul cambio delle regole, Conte ha approfondito il ragionamento dicendo che il Movimento è, e deve rimanere, “un laboratorio politico“. Ci si è dati regole organizzative più efficienti e una struttura territoriale che va continuamente monitorata e migliorata – ha spiegato – “ma non potremo mai adattarci a essere un partito tradizionale” perché questo porterebbe a “soffocare la nostra vis propulsiva“. L’invito rivolto dal presidente dei 5 stelle è a “non adeguarsi” e continuare ad “andare contro corrente“.

“Pronto a farmi da parte se sono un ostacolo” – Nelle ultime ore si è anche discusso di un possibile passo indietro di Conte. Una domanda che viene posta all’ex presidente del consiglio dai cronisti, che l’hanno incrociato all’entrata di Montecitorio. “Se le mie dimissioni sono sul piatto? Sì, sul piatto della cena“, ha risposto il presidente dei 5 stelle, con ironia. Poi, secondo quello che trapela dall’assemblea, ha offerto ai parlamentari la sua “disponibilità a mettersi per primo in discussione“, addirittura a farsi da parte se la comunità dovesse ritenere che la sua guida “possa oggi rivelarsi un ostacolo” agli obiettivi e al perseguimento dei valori M5S.

I parlamentari lo blindano – Nelle ore successive all’esito del voto, però, in tanti tra i deputati lo avevano blindato: “Non si andrebbe avanti senza di lui, non c’è nessuno all’altezza che possa sostituirlo”, è il refrain tra gli eletti. “Faremo una riflessione approfondita su questa tornata elettorale, ma Giuseppe Conte è una risorsa troppo preziosa per la politica italiana. Ci rialzeremo anche stavolta, con ancor più motivazione”, fa sapere la deputata siciliana Daniela Morfino. “Rifletteremo su come migliorare, ma la leadership di Giuseppe Conte non è in discussione”, le fa eco la senatrice Elisa Pirro. “Il risultato di queste elezioni ci consegna l’obbligo di una profonda riflessione interna”, ma “Conte rimane saldamente alla guida del M5s”, dice anche Vittoria Baldino.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Berlinguer, La Russa: “Si possono contrastare le idee, ma bisogna riconoscere la natura degli uomini che valgono”

next