Un agguato a colpi di roncola: vittime del massacro di Angelo Imporzani e Karin Dupres, 65 e 62 anni, due coniugi di Celesia a San Colombano Certenoli, in provincia di Genova, ora ricoverati in gravissime condizioni all’ospedale San Martino. Hanno riportato gravi ferite alla testa e alle braccia. Il cane di famiglia è rimasto ucciso. Ad essere stato fermato per questa brutale aggressione è stato l’ex della figlia dei due feriti: si chiama Andrea Bandini ed ha 25 anni. Secondo le prime informazioni raccolte dai carabinieri il giovane non si rassegnava alla fine della relazione e aveva scritto alla ragazza anche alcuni messaggi minacciando la madre e il cane. La Procura ora gli contesta il tentato omicidio aggravato. È stato rintracciato in un rifugio di Santo Stefano d’Aveto: quando ha visto i carabinieri, scrive il Secolo XIX, è scoppiato a piangere. La struttura è stata circondata e i carabinieri sono entrati bloccando l’uomo. Dopo l’interrogatorio in Procura, è stato successivamente accompagnato in carcere a Marassi, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

A dare l’allarme una vicina che intorno alle 22 di ieri ha sentito le urla della donna. In un primo momento si era pensato a una rapina, ma col passare delle ore i carabinieri che hanno ricostruito l’accaduto si sono convinti che si trattava di un agguato premeditato. I carabinieri hanno trovato anche un grosso sacco nero contenente della pellicola e alcune tracce che testimoniano come la coppia sia stata osservata e seguita per qualche giorno. I militari dell’Arma hanno trovato nelle vicinanze dell’abitazione, in un bosco, l’auto della coppia, usata nella fuga dagli aggressori: dentro c’era ancora la roncola. A quel punto i carabinieri hanno effettuato i rilievi scientifici sulla vettura (per cercare per esempio le impronte) e hanno ascoltato i figli di due coniugi. La figlia, in particolare, pur vivendo nella stessa casa di Celesia, si trovava fuori casa con il compagno.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, di cui raccontano i giornali locali, Bandini da giorni non viveva più nella sua casa in affitto di Carasco e non utilizzava più il suo telefono, forse per non essere trovato. Poi si è introdotto in una casa disabitata a pochi metri dall’abitazione dei genitori della sua ex. Domenica sera è entrato in azione: si è arrampicato lungo la parete esterna, ha raggiunto il balcone della casa dove la madre della sua ex stava per chiudere le imposte: a quel punto l’ha colpita al viso e alla testa. Bandini è poi entrato in casa, in camera da letto, ha ucciso il cane e poi ha trovato il padre della ex in bagno, sferrando altri colpi. Poi ha rubato le chiavi delle auto di famiglia: ha tentato di prendere una Volkswagen ma non è riuscito a ingranare la retromarcia e quindi ha preso la 500 con la quale però è uscito di strada. Non è rimasto ferito, ha abbandonato la vettura e si è incamminato nel bosco lasciando la maglietta insanguinata. A quel punto è iniziata la caccia all’uomo che ha avuto il suo esito quando un testimone ha riferito di aver visto un fuggitivo. Quando i carabinieri hanno raggiunto il rifugio Astas in cui si era barricato, lui non ha quasi fatto resistenza. Durante il primo interrogatorio lui si sarebbe difeso così: “Non so cosa mi è venuto in mente”.

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