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Travaglio a La7: “Azione e Stati Uniti d’Europa? Un ectoplasma di centro spappolato dalla collisione tra gli ego di Bonino, Calenda e Renzi”

Analisi del post-voto italiano alle elezioni europee nel commento del direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che nel corso di Otto e mezzo (La7) esordisce esaminando il risultato di Fratelli d’Italia: “La Meloni non ha guadagnato voti, ma ne ha persi 700mila, però ha guadagnato quasi 3 punti, il che, dopo aver governato quasi due anni, secondo me molto male, è un miracolo. Quindi, sicuramente è una grossa vittoria che la rafforza – spiega – anche perché lei, tra i paesi fondatori della Ue, è l’unico premier che avanza, mentre c’è la caduta degli dei, o dei presunti tali, negli altri paesi fondatori europei. Pensiamo solo a come è ridotto l’asse franco-tedesco dopo i calci che hanno preso Macron e Scholz“.

Il direttore del Fatto si sofferma successivamente sui risultati raggiunti dai dem e da Avs: “Il Pd sicuramente è il partito che ha vinto di più, perché ha guadagnato in termini percentuali 5 punti rispetto al 2022 e anche rispetto alle elezioni europee del 2019. Ma soprattutto ha guadagnato voti nonostante la slavina dell’astensionismo. Tutto questo è avvenuto sicuramente per merito di Elly Schlein – continua – ma anche di tutti i vecchi cacicchi che sono stati candidati e che hanno portato una marea di preferenze, il che potrebbe creare qualche problema a una segretaria che aveva promesso di mandarli a casa. Indubbiamente Avs ha vinto perché è l’altra forza politica che ha guadagnato sia in termini percentuali, sia in voti”.

È il turno poi delle forze politiche che hanno perso la competizione elettorale: “I 5 Stelle invece sono i più sconfitti tra gli sconfitti perché hanno perso 2 milioni di voti e 5 punti e mezzo in percentuale in due anni. Gli altri sconfitti sono questo ectoplasma del centro, che teoricamente e numericamente assomma 7 punti – osserva Travaglio – ma la collisione tra gli ego di Emma Bonino, di Calenda e di Renzi lo ha spappolato ottenendo un formidabile risultato: invece di essere la sesta forza italiana (e non il Terzo Polo di cui si è sempre favoleggiato) sono riusciti a non portare nessuno in Europa”.

E conclude con i restanti partiti di maggioranza: ” La Lega è più o meno uguale, si è salvata da ulteriori slavine grazie all’effetto Vannacci, soprattutto al Centro-Sud. Forza Italia ha superato le elezioni europee, ma si tratta però di una mezza illusione ottica, perché stavolta aveva dentro anche i ”centrini’ di Lupi e di Brugnaro, anche se certamente è un trionfo per un partito che era di un leader forte, ma morto, come Berlusconi e che riesce a sopravvivere a dispetto di tutte le previsioni con un leader così sbiadito come Tajani“.