Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è da lunedì sera a Berlino per la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che comincia oggi. Si tratta del più importante appuntamento annuale per discutere del sostegno economico, delle riforme e della ricostruzione dell’Ucraina. Il prossimo Paese ospitante sarà l’Italia, nel 2025. L’evento tedesco è stato funestato dalla notizia delle dimissioni del capo dell’Agenzia della ricostruzione di Kiev, Mustafa Nayyen.

Nella prima sessione del summit, Ursula Von der Leyen ha annunciato che entro fine mese l’Ue trasferirà all’Ucraina altri 1,9 miliardi di euro di fondi dell’Ukraine Facility Fund e ha detto di credere che i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Ue dovrebbero “iniziare entro fine mese”, perché il Paese ha dimostrato di fare le riforme richieste dall’Unione.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato l’invio di un terzo sistema Patriot dalla Germania, ma il presidente ucraino ha affermato che ne servono sette: “La difesa aerea è la risposta a tutto”, ha detto Volodymyr Zelensky. Aggiungendo anche che metà della capacità energetica dell’Ucraina è stata distrutta dagli attacchi russi. Il ministro della Difesa di Kiev Dmitro Kuleba, ha precisato “La strada della ricostruzione inizia con la difesa aerea, perché così non si deve ricostruire quello che viene distrutto”.

Zelensky al Bundestag: “Chiuderemo la guerra alle nostre condizioni” – Più tardi, parlando davanti al parlamento tedesco, il presidente ucraino ha ribadito la posizione ucraina sulla necessità dell’Ucraina di ricevere il massimo sostegno militare occidentale per rispondere alla Russia. “Noi chiuderemo questa guerra nell’interesse di tutti i figli, la chiuderemo alle nostre condizioni”, ha detto Zelensky. I deputati del partito di sinistra Bsw di Sahra Wagenknecht sono usciti prima che prendesse la parola. “Il tempo dei compromessi è finito – ha aggiunto Zelensky – L’Europa deve essere un continente di una pace forte”.

L’Italia promette un Samp/T. Tajani: “Questione di settimane” – Reagendo a queste dichiarazioni, il ministro degli esteri Antonio Tajani, rappresentante nazionale al vertice, ha ribadito che “l’Italia è pronta a fornire un nuovo pacchetto per la difesa aerea dell’Ucraina”, il nono già annunciato dal Fatto settimane fa, che dovrebbe comprendere anche un nuovo sistema Samp/T. E ha aggiunto che l’invio del sistema di difesa missilistica “è questione di settimane”. A questo si aggiunge un pacchetto da 140 milioni per fondi civili “per interventi sulle infrastrutture, ferrovie, salute, agricoltura e sminamento”. Il nostro Paese firmerà un memorandum d’intesa bilaterale per la ricostruzione della città e della regione di Odessa da 45 milioni di euro.

Alla Conferenza di Berlino prendono parte capi di Stato e di governo di 77 Paesi e sono state invitate 500 aziende, di cui 150 tedesche, 150 ucraine, e 200 dagli altri Paesi partecipanti, tra cui le italiane Agenzia del commercio estero, Sace, Simest, Cassa Depositi e Prestiti, oltre che una rappresentanza di Confindustria.

La brigata Azov potrà usare le armi americane – Anche la brigata Azov potrà usare le armi fornite all’Ucraina dagli Stati Uniti. Finora, sull’ex unità paramilitare, fondata nel 2014 e ora integrata nell’esercito regolare ucraina, vigeva un divieto motivato con le originarie affiliazioni neonaziste. La notizia è riportata martedì dal Washington Post.

Le restrizioni erano state imposte dieci anni fa, quando l’agenzia Onu per i diritti umani aveva accusato la brigata di violazioni umanitarie e i funzionari statunitensi avevano riconosciuto che alcuni dei fondatori abbracciavano opinioni razziste, xenofobe e ultranazionaliste. Ma la guerra scatenata dalla Russia ha cambiato la prospettiva della Casa Bianca, e anche la connotazione ideologica originaria del gruppo si è diluita. Così ora il battaglione Azov, assorbito nella Guardia nazionale ucraina già nel 2015 e distintasi nel 2022 per la strenua difesa dell’acciaieria di Mariupol, avrà accesso alla stessa assistenza militare statunitense di qualsiasi altra unità.

Mosca ha subito usato la notizia a suo favore: “Gli Stati Uniti sono addirittura pronti a flirtare con i neonazisti”, ha accusato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Gli Usa: “I russi rallentano a Kharkiv” – La mossa si iscrive nella più generale decisione degli Usa e degli alleati occidentali di Kiev di allentare le limitazioni all’uso delle armi occidentali nel conflitto contro la Russia, per cui ora agli ucraini è permesso di colpire obiettivi in territorio russo con caccia e missili di fabbricazione occidentale.

Il Pentagono ieri ha comunicato che l’allentamento delle restrizioni sull’uso delle armi abbia già prodotto i primi risultati e ha permesso alle forze armate ucraine di rallentare l’avanzata delle truppe russe nella regione di Kharkiv. “I russi rallentano davvero in termini di progressi che stavano facendo vicino Kharkiv. Questo dimostra che gli ucraini possono mantenere la linea di difesa”, ha dichiarato il portavoce militare americano Pat Ryder.

Le forze armate ucraine hanno fatto sapere di aver colpito nella notte con un attacco missilistico alcuni sistemi di difesa aerea S-400 e S-300 russi in Crimea. I sistemi russi non hanno intercettato i missili di Kiev.

La Russia comincia la seconda fase delle esercitazioni nucleari – Il ministero della Difesa russo ha comunicato martedì, tramite l’agenzia Tass, di aver cominciato la seconda fase delle esercitazioni delle forze nucleari “in conformità con la decisione del Presidente della Federazione Russa”, Vladimir Putin. “Le esercitazioni hanno lo scopo di mantenere la preparazione del personale e dell’equipaggiamento delle unità per l’uso in combattimento di armi nucleari non strategiche della Russia e della Bielorussia, al fine di garantire incondizionatamente la sovranità e l’integrità territoriale dello Stato dell’Unione”, ha aggiunto il ministero.

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