Berlusconi ci ha inflitto una ferita profonda, ma la rimozione avanza: nessuno si ricorderà di lui
Tu ti ricordi cosa stavi facendo quando sono state distrutte le TorriGemelle? E ti ricordi quando è stato annunciato l’attacco che ha dato inizio alla Guerra del Golfo? Io sì, ma io mi ricordo anche quando venne data la notizia dell’assassinio di GianniVersace, per la mia generazione forse il primo esempio di mediatizzazione di un evento così drammatico riguardante un personaggio celebre.
Ecco, mi ricordo un po’ di questi snodi, ma non mi ricordo cosa stavo facendo, né dov’ero, quando è stata data la notizia della morte di Silvio Berlusconi. Non ricordavo naturalmente neanche la data, se non fosse stato per questo giornale che me l’ha ricordata chiedendomi questo contributo. Perché non me la ricordo? È una cosa che riguarda solo me? Io non credo. Nonostante i tentativi di tenerlo in vita anche attraverso gli incredibili manifesti elettorali di Forza Italia (la prima campagna “col morto”), di Silvio Berlusconi siamo destinati a dimenticarci molto in fretta. Come in un gigantesco e collettivo processo di rimozione che ci salvi dal dolore di ricordare cosa è stato Berlusconi e cosa è stato il berlusconismo, ma anche di cosa non è stato l’anti-berlusconismo, di cosa avrebbe dovuto essere.
La rimozione, dicevo, perché il caso Berlusconi ha inflitto una ferita profonda a questo paese, cambiando per sempre sia chi lo votava (e idolatrava) sia chi non lo votava (e lo denigrava). Chi lo votava lo aveva trasformato in un santino, ma non i santini noiosi e virtuosi, bensì un santino dell’italianità (o di quella che quel ‘pubblico’ – termine che non è scelto a caso – pensava fosse l’italianità): guascone, spregiudicato, borderline, pirata e signore (si fa per dire), pregiudicato ma simpatico, che vuoi che sia se evade le tasse, dà da mangiare a tante persone, e così via. Un Alberto Sordi in grande, ché Sordi (ma non Sordi: i suoi personaggi) era il furbo singolare, Berlusconi era il furbo leviatanico, che comprendeva in sé tutto il popolo, lo incarnava. Non è un caso che si possa definire il primo grande populista sulla scena italiana, e – se non globale – almeno occidentale. L’identificazione con Berlusconi era totale.
Tuttavia, si diceva, ha cambiato per sempre anche chi non lo votava e lo osteggiava aspramente, perché ha consentito a quel popolo anti-berlusconiano di poter pretendere una politica migliore. Ha messo per la prima volta quel popolo di fronte ai dilemmi dello strapotere mediatico e della concentrazione degli interessi, sollevando un tema che sembrava nuovo ma che nuovo non era, e che però diventava urgente in ragione del parossismo berlusconiano: chi controlla i media vince. Certo il berlusconismo e l’anti-berlusconismo si sono trovati su un medesimo terreno, quello della semplificazione della politica. Al grado zero di inadeguatezza rappresentato da Berlusconi doveva essere contrapposto il grado uno, il requisito minimo della politica: l’onestà. Ma questa riduzione della complessità è un processo che non nasce con Berlusconi. Certo è stato Berlusconi a cavalcare gli aspetti più estrinseci e superficiali della politica, a partire dalle sue celebri indicazioni di dress code e toelettatura dei candidati (niente mani sudate, niente barba, etc.).
Ma in mezzo tra chi lo votava idolatrandolo e chi non lo votava stigmatizzandolo, c’era chi (forse) non lo votava, ma non lo ostracizzava, anzi lo normalizzava, ne difendeva le prerogative. Chi gli prometteva, per esempio, l’agibilità politica (nonostante Paolo Sylos Labini); chi gli garantiva che le aziende non sarebbero state ‘toccate’; chi minimizzava il conflitto di interessi e la questione dello strapotere editoriale. Si diceva prima di cosa avrebbe potuto essere l’anti-berlusconismo, e non è stato. Perché i normalizzatori di Berlusconi appena citati avevano come bersaglio, più che l’ex Cavaliere, proprio l’anti-berlusconismo. Chi ha denunciato l’anomalia berlusconiana è stato sostanzialmente lasciato solo: le élite italiane hanno accolto Berlusconi senza tante remore.
Ora siamo alla retromania: un anno dopo, qualcuno prova a depurare la storia dall’anomalia berlusconiana, dipingendo il tycoon di Arcore come un ‘bravo imprenditore’ (e aggiungendo solo a mezza bocca e con troppa pietà ‘un politico mediocre’). Invece Berlusconi è stato la dimostrazione che l’impresa senza l’aiuto dello Stato (o di qualche politico) nonesiste. Lo sapeva perfettamente lui stesso, e per questo decise di ‘scendere in campo’. La verità è che si è trattato di un politico pessimo e di un imprenditore le cui vicende hanno riempito le cronache giudiziarie (con condanna definitiva). Ma è una retromania fiacca: la rimozione, nel bene e nel male, è già a uno stadio avanzato.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "Oltre il 20 per cento dei comuni del catanese sono coinvolti in fatti di infiltrazioni, è un dato di fatto. Comuni sciolti per mafia, o per cui è stato deciso l'accesso. O per il quale verrà chiesto ei prossimi giorni, come a Ramacca". E' il grido d'allarme lanciato dal Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, a margine delle audizioni a Catania. "E' evidente che c'è una condizione sulla quale bisogna guardare con molta preoccupazione quello che sta avvenendo nei territori - dice parlando con i giornalisti-Anche perché la mafia ha cambiato pelle, ha cambiato persino anagrafe".
Il Cairo, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Egitto, Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) hanno accolto con favore le dichiarazioni di Donald Trump secondo cui “nessuno espellerà i palestinesi” dalla Striscia di Gaza, come il presidente americano ha dichiarato ieri alla Casa Bianca, in risposta a un giornalista che gli chiedeva se il piano di “espellere i palestinesi da Gaza” fosse stato menzionato durante le sue discussioni con il primo ministro irlandese, Michael Martin, in visita a Washington.
L'Egitto "afferma che questa posizione riconosce l'importanza di evitare il peggioramento delle condizioni umanitarie nella regione e la necessità di lavorare per soluzioni giuste e durature per la causa palestinese", ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri egiziano.
Da parte sua, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha affermato che "le dichiarazioni di Trump sulla mancata espulsione dei residenti di Gaza sono state ben accolte". E apprezzamento è stato dichiarato anche dall'Olp: "Apprezziamo le dichiarazioni del presidente americano che conferma che gli abitanti della Striscia di Gaza non sono obbligati a lasciare la loro patria", ha scritto su X il segretario generale Hussein al-Sheikh.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "L’anno scorso la Commissione scientifica ed economia del Farmaco dell'Aifa ha riclassificato, dalla diretta alla convenzionata, le gliptine, farmaci antidiabetici di largo utilizzo. È stata fatta questa riclassificazione sulla base di criteri scientifici. È una classe omogenea di farmaci, ci sono evidenze scientifiche, si è fatta un’analisi dell’impatto e a distanza di un anno possiamo dire che l’esperimento comunque ha funzionato. Effettivamente questi farmaci sono farmaci antidiabetici oggi molto utilizzati, sono di largo impiego, hanno un profilo rischio-beneficio estremamente favorevole, ma il fatto che si siano riclassificati ha portato anche a una maggiore aderenza terapeutica". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Robert Giovanni Nisticò nel suo intervento da remoto oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Il diabete - ha proseguito Nisitcò - è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante. Quindi anche la rivalutazione della farmacia, della farmacia territoriale per raggiungere meglio il paziente, quindi della medicina di prossimità, della sanità di prossimità è sicuramente una cosa importante. Certamente il fatto di aver riclassificato farmaci, da un contenitore già molto sotto pressione a un altro, ci deve dire che sicuramente da un lato possiamo alleggerire quello che è il peso, la pressione del payback farmaceutico, dall’altro però ci sono nuove criticità che dobbiamo tutti insieme affrontare, ad esempio l’impatto sulle Regioni".
L'Aifa "rimane disponibile in tutto questo scenario e noi siamo chiaramente un’istituzione pronta a dialogare con tutti, per far sì che queste disposizioni della Legge di Bilancio abbiano poi la loro finalità, da un lato verso la salute dei pazienti, dall’altro anche verso la sostenibilità del Ssn" ha concluso.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "I numeri parlano chiaro: 9 ,7 milioni di risparmi per il Ssn, e da maggio a novembre 2024 le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine. Tradotto in termini significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, nel suo intervento oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' .
"L'impatto economico del provvedimento è altrettanto significativo -sottolinea Gemmato - La spesa a carico del nostro Ssn è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro". Gemmato sottolinea l'importanza di quella che lui stesso definisce "una riforma gentile" che "consente al cittadino un migliore accesso alle cure e, di conseguenza, una migliore aderenza terapeutica", oltre "ad un risparmio per le casse dello Stato, mi sembra un ottimo risultato".
Sulla possibilità che altre classi di farmaci vengano riclassificate, come è successo per gli antidiabetici, Gemmato non ha dubbi: "Noi contiamo di spostare pezzo per pezzo - spiega - anno per anno, così come la legge prevede, con un monitoraggio di spesa, la maggior quantità possibile di farmaci, ma proprio per andare incontro al cittadino, ridurre il disagio, migliorare la compliance, l'adenza terapeutica". Ci sono alcuni farmaci che "ovviamente richiedono una dispensazione in ambiente protetto e controllato, quale è quell'ospedaliero, e quelli evidentemente non vengono toccati. Per tutta un'altra serie di farmaci, invece, si apre la possibilità dello spostamento e quindi anno per anno, con una logica di medio e di lungo periodo, sposteremo compatibilmente con il bilancio dello Stato, quindi tenendo sempre sotto controllo i conti dello Stato, sposteremo quante più categorie possibili".
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Francescomaria Tedesco
Professore universitario di Filosofia politica, Ph.D.
Politica - 12 Giugno 2024
Berlusconi ci ha inflitto una ferita profonda, ma la rimozione avanza: nessuno si ricorderà di lui
Tu ti ricordi cosa stavi facendo quando sono state distrutte le Torri Gemelle? E ti ricordi quando è stato annunciato l’attacco che ha dato inizio alla Guerra del Golfo? Io sì, ma io mi ricordo anche quando venne data la notizia dell’assassinio di Gianni Versace, per la mia generazione forse il primo esempio di mediatizzazione di un evento così drammatico riguardante un personaggio celebre.
Ecco, mi ricordo un po’ di questi snodi, ma non mi ricordo cosa stavo facendo, né dov’ero, quando è stata data la notizia della morte di Silvio Berlusconi. Non ricordavo naturalmente neanche la data, se non fosse stato per questo giornale che me l’ha ricordata chiedendomi questo contributo. Perché non me la ricordo? È una cosa che riguarda solo me? Io non credo. Nonostante i tentativi di tenerlo in vita anche attraverso gli incredibili manifesti elettorali di Forza Italia (la prima campagna “col morto”), di Silvio Berlusconi siamo destinati a dimenticarci molto in fretta. Come in un gigantesco e collettivo processo di rimozione che ci salvi dal dolore di ricordare cosa è stato Berlusconi e cosa è stato il berlusconismo, ma anche di cosa non è stato l’anti-berlusconismo, di cosa avrebbe dovuto essere.
La rimozione, dicevo, perché il caso Berlusconi ha inflitto una ferita profonda a questo paese, cambiando per sempre sia chi lo votava (e idolatrava) sia chi non lo votava (e lo denigrava). Chi lo votava lo aveva trasformato in un santino, ma non i santini noiosi e virtuosi, bensì un santino dell’italianità (o di quella che quel ‘pubblico’ – termine che non è scelto a caso – pensava fosse l’italianità): guascone, spregiudicato, borderline, pirata e signore (si fa per dire), pregiudicato ma simpatico, che vuoi che sia se evade le tasse, dà da mangiare a tante persone, e così via. Un Alberto Sordi in grande, ché Sordi (ma non Sordi: i suoi personaggi) era il furbo singolare, Berlusconi era il furbo leviatanico, che comprendeva in sé tutto il popolo, lo incarnava. Non è un caso che si possa definire il primo grande populista sulla scena italiana, e – se non globale – almeno occidentale. L’identificazione con Berlusconi era totale.
Tuttavia, si diceva, ha cambiato per sempre anche chi non lo votava e lo osteggiava aspramente, perché ha consentito a quel popolo anti-berlusconiano di poter pretendere una politica migliore. Ha messo per la prima volta quel popolo di fronte ai dilemmi dello strapotere mediatico e della concentrazione degli interessi, sollevando un tema che sembrava nuovo ma che nuovo non era, e che però diventava urgente in ragione del parossismo berlusconiano: chi controlla i media vince. Certo il berlusconismo e l’anti-berlusconismo si sono trovati su un medesimo terreno, quello della semplificazione della politica. Al grado zero di inadeguatezza rappresentato da Berlusconi doveva essere contrapposto il grado uno, il requisito minimo della politica: l’onestà. Ma questa riduzione della complessità è un processo che non nasce con Berlusconi. Certo è stato Berlusconi a cavalcare gli aspetti più estrinseci e superficiali della politica, a partire dalle sue celebri indicazioni di dress code e toelettatura dei candidati (niente mani sudate, niente barba, etc.).
Ma in mezzo tra chi lo votava idolatrandolo e chi non lo votava stigmatizzandolo, c’era chi (forse) non lo votava, ma non lo ostracizzava, anzi lo normalizzava, ne difendeva le prerogative. Chi gli prometteva, per esempio, l’agibilità politica (nonostante Paolo Sylos Labini); chi gli garantiva che le aziende non sarebbero state ‘toccate’; chi minimizzava il conflitto di interessi e la questione dello strapotere editoriale. Si diceva prima di cosa avrebbe potuto essere l’anti-berlusconismo, e non è stato. Perché i normalizzatori di Berlusconi appena citati avevano come bersaglio, più che l’ex Cavaliere, proprio l’anti-berlusconismo. Chi ha denunciato l’anomalia berlusconiana è stato sostanzialmente lasciato solo: le élite italiane hanno accolto Berlusconi senza tante remore.
Ora siamo alla retromania: un anno dopo, qualcuno prova a depurare la storia dall’anomalia berlusconiana, dipingendo il tycoon di Arcore come un ‘bravo imprenditore’ (e aggiungendo solo a mezza bocca e con troppa pietà ‘un politico mediocre’). Invece Berlusconi è stato la dimostrazione che l’impresa senza l’aiuto dello Stato (o di qualche politico) non esiste. Lo sapeva perfettamente lui stesso, e per questo decise di ‘scendere in campo’. La verità è che si è trattato di un politico pessimo e di un imprenditore le cui vicende hanno riempito le cronache giudiziarie (con condanna definitiva). Ma è una retromania fiacca: la rimozione, nel bene e nel male, è già a uno stadio avanzato.
B.COME BASTA!
di Marco Travaglio 14€ AcquistaGentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "Oltre il 20 per cento dei comuni del catanese sono coinvolti in fatti di infiltrazioni, è un dato di fatto. Comuni sciolti per mafia, o per cui è stato deciso l'accesso. O per il quale verrà chiesto ei prossimi giorni, come a Ramacca". E' il grido d'allarme lanciato dal Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, a margine delle audizioni a Catania. "E' evidente che c'è una condizione sulla quale bisogna guardare con molta preoccupazione quello che sta avvenendo nei territori - dice parlando con i giornalisti-Anche perché la mafia ha cambiato pelle, ha cambiato persino anagrafe".
Il Cairo, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Egitto, Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) hanno accolto con favore le dichiarazioni di Donald Trump secondo cui “nessuno espellerà i palestinesi” dalla Striscia di Gaza, come il presidente americano ha dichiarato ieri alla Casa Bianca, in risposta a un giornalista che gli chiedeva se il piano di “espellere i palestinesi da Gaza” fosse stato menzionato durante le sue discussioni con il primo ministro irlandese, Michael Martin, in visita a Washington.
L'Egitto "afferma che questa posizione riconosce l'importanza di evitare il peggioramento delle condizioni umanitarie nella regione e la necessità di lavorare per soluzioni giuste e durature per la causa palestinese", ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri egiziano.
Da parte sua, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha affermato che "le dichiarazioni di Trump sulla mancata espulsione dei residenti di Gaza sono state ben accolte". E apprezzamento è stato dichiarato anche dall'Olp: "Apprezziamo le dichiarazioni del presidente americano che conferma che gli abitanti della Striscia di Gaza non sono obbligati a lasciare la loro patria", ha scritto su X il segretario generale Hussein al-Sheikh.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "L’anno scorso la Commissione scientifica ed economia del Farmaco dell'Aifa ha riclassificato, dalla diretta alla convenzionata, le gliptine, farmaci antidiabetici di largo utilizzo. È stata fatta questa riclassificazione sulla base di criteri scientifici. È una classe omogenea di farmaci, ci sono evidenze scientifiche, si è fatta un’analisi dell’impatto e a distanza di un anno possiamo dire che l’esperimento comunque ha funzionato. Effettivamente questi farmaci sono farmaci antidiabetici oggi molto utilizzati, sono di largo impiego, hanno un profilo rischio-beneficio estremamente favorevole, ma il fatto che si siano riclassificati ha portato anche a una maggiore aderenza terapeutica". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Robert Giovanni Nisticò nel suo intervento da remoto oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Il diabete - ha proseguito Nisitcò - è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante. Quindi anche la rivalutazione della farmacia, della farmacia territoriale per raggiungere meglio il paziente, quindi della medicina di prossimità, della sanità di prossimità è sicuramente una cosa importante. Certamente il fatto di aver riclassificato farmaci, da un contenitore già molto sotto pressione a un altro, ci deve dire che sicuramente da un lato possiamo alleggerire quello che è il peso, la pressione del payback farmaceutico, dall’altro però ci sono nuove criticità che dobbiamo tutti insieme affrontare, ad esempio l’impatto sulle Regioni".
L'Aifa "rimane disponibile in tutto questo scenario e noi siamo chiaramente un’istituzione pronta a dialogare con tutti, per far sì che queste disposizioni della Legge di Bilancio abbiano poi la loro finalità, da un lato verso la salute dei pazienti, dall’altro anche verso la sostenibilità del Ssn" ha concluso.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "I numeri parlano chiaro: 9 ,7 milioni di risparmi per il Ssn, e da maggio a novembre 2024 le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine. Tradotto in termini significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, nel suo intervento oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' .
"L'impatto economico del provvedimento è altrettanto significativo -sottolinea Gemmato - La spesa a carico del nostro Ssn è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro". Gemmato sottolinea l'importanza di quella che lui stesso definisce "una riforma gentile" che "consente al cittadino un migliore accesso alle cure e, di conseguenza, una migliore aderenza terapeutica", oltre "ad un risparmio per le casse dello Stato, mi sembra un ottimo risultato".
Sulla possibilità che altre classi di farmaci vengano riclassificate, come è successo per gli antidiabetici, Gemmato non ha dubbi: "Noi contiamo di spostare pezzo per pezzo - spiega - anno per anno, così come la legge prevede, con un monitoraggio di spesa, la maggior quantità possibile di farmaci, ma proprio per andare incontro al cittadino, ridurre il disagio, migliorare la compliance, l'adenza terapeutica". Ci sono alcuni farmaci che "ovviamente richiedono una dispensazione in ambiente protetto e controllato, quale è quell'ospedaliero, e quelli evidentemente non vengono toccati. Per tutta un'altra serie di farmaci, invece, si apre la possibilità dello spostamento e quindi anno per anno, con una logica di medio e di lungo periodo, sposteremo compatibilmente con il bilancio dello Stato, quindi tenendo sempre sotto controllo i conti dello Stato, sposteremo quante più categorie possibili".