“Il ministro Crosetto condanna la pubblicazione delle chat tra Signorelli e Diabolik? Ma io non devo avere il diritto di sapere che uno che sta girando per i ministeri scrive cose del genere? Se leggete i messaggi di Signorelli e fate l’elenco delle persone a cui lui attribuisce onore, voi mettete insieme una decina di ergastoli“. Così nella trasmissione Dimartedì (La7) Pier Luigi Bersani replica a distanza al ministro della Difesa Guido Crosetto, che ieri su X ha duramente condannato la pubblicazione delle chat tra Paolo Signorelli, l’ex capo ufficio stampa del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e nipote dell’ideologo del movimento neofascista Ordine Nuovo, e il narcotrafficante Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso nel 2019 in un agguato.
A riguardo ieri Crosetto, seppure senza citare esplicitamente Signorelli e Piscitelli, ha invocato la privacy sottolineando lo status da incensurato del primo e ribadendo che “dovremmo scandalizzarci del fatto che ci sia qualcuno che conserva fatti privati (irrilevanti per lo Stato), per poterli usare quando serve, almeno quanto ci siamo scandalizzati per i contenuti. Invece per tutti è ormai una prassi normale”.
Bersani dissente e commenta alcuni stralci delle conversazioni: “Che in questa destra ci sia un nucleo neofascista, di cui non riescono a liberarsi o non vogliono liberarsi, è conclamato. E che questi nuclei abbiano sempre avuto rapporti sia con la criminalità, sia col terrorismo è una cosa storica certificata da sentenze e da inchieste. Voglio credere che non siamo ai tempi della banda della Magliana, quando nel ministero della Sanità aveva messo un deposito di armi. Ma che gente di questo tipo giri per i ministeri è una cosa grave“.
L’ex leader del Pd, infine, menziona il ministro Lollobrigida eil suo commiato pubblico all’ex portavoce, di cui ha ricordato la devozione alla Madonna di Medjugorje e la frequentazione assidua della Messa: “Ha fatto un intervento strappalacrime: qui siamo avanti coi lavori”.
Il conduttore Giovanni Floris ricorda che Signorelli è stato assunto al ministero nonostante una condanna nel 2014 a un anno e mezzo di reclusione per aver accoltellato un tifoso greco (la prescrizione è arrivata dopo la nomina a capo ufficio stampa di Lollbrigida).
Sconfortato è il commento di Bersani: “Vorrei che tanta gente che vota questa destra o che pensa che tutto questo sia normale riflettesse su questo”.