Il G7 non è ancora iniziato e già fa discutere il mancato riferimento all’aborto nella bozza finale. Secondo fonti Ue, diffuse nella tarda serata, a volere lo stralcio sarebbe stato il governo italiano: “Ha provocato tensioni internazionali facendo cancellare un riferimento fondamentale all’aborto. Il passaggio eliminato affermava ‘l’importanza di preservare e garantire un accesso effettivo all’aborto sicuro e legale'”. La mossa, hanno spiegato le stesse fonti all’Ansa, ha scatenato l’ira di Ue e Francia. Dal governo italiano però, è arrivata subito la smentita: “Nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso. Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7”.

Tra i primi a protestare Alessandro Zan, neo eletto al Parlamento Ue per il Pd: “È il G7, non Atreju. Utilizzare la presidenza italiana del più importante forum intergovernativo per attaccare i diritti delle donne è gravissimo. Questo G7 si apre nel peggiore dei modi per l’Italia e la sua credibilità”. Poco dopo ha parlato anche Elisabetta Piccolotti di Avs: “Probabilmente il governo non vuole un riferimento così forte perché in Italia non c’è un accesso effettivo all’aborto in tutti i territori”, ha detto a Metropolis. “C’è una percentuale di obiettori che rende in molte province italiane impossibile effettuare l’interruzione di gravidanza. Sancire il principio dell’accesso effettivo e sicuro all’aborto significherebbe rivedere i servizi italiani. In Aula tra poco prenderemo parola per chiedere chi è che ha chiesto di togliere questo riferimento e per quale ragione”.

Per Gilda Sportiello, deputata M5s, sono indiscrezioni “pericolose”: “E’ stato eliminato il punto riguardante l’accesso sicuro ed effettivo all’aborto. C’è un attacco globale contro i diritti, c’è un attacco diretto ai nostri corpi. Il diritto all’aborto è diritto alla salute, diritto all’autodeterminazione, diritto di scelta sulle nostre vite. Continueremo a combattere e non ci fermerete”.

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