Johnson&Johnson con le spalle al muro. Il colosso farmaceutico e cosmetico statunitense ha accettato il pagamento di altri 700 milioni di dollari nell’ambito di un accordo per chiudere le accuse che fronteggia da tempo: aver ingannato i clienti sulla sicurezza dei suoi prodotti in polvere a base di talco, in cui sono state trovate tracce di amianto. A renderlo noto è stato il procuratore generale di New York, Stato che riceverà 44 milioni dal totale della transazione.

L’accordo con 42 Stati americani e il Distretto di Columbia è ancora in attesa di approvazione giudiziaria, stando a CBS News. Oltre al pagamento, suddiviso in quattro rate che partiranno dalla fine di luglio, il colosso dei prodotti sanitari dovrà interrompere definitivamente la produzione, la promozione e la vendita di tutto il suo borotalco e altri prodotti cosmetici e per il corpo che contengono la sostanza. L’azienda non ha ammesso alcun illecito anche se ha ritirato il prodotto dal mercato nordamericano nel 2020.

Tali prodotti erano già stati rimossi dal mercato nordamericano nel 2020. L’azienda con sede nel New Jersey aveva già annunciato un accordo di massima a gennaio dopo aver affrontato migliaia di cause legali per il suo talco contenente tracce di amianto, ritenuto alla base di vari casi di cancro alle ovaie. “Qualsiasi azienda, non importa quanto grande, deve essere ritenuta responsabile quando le leggi che proteggono i consumatori vengono infrante e la loro fiducia viene violata”, ha dichiarato il procuratore generale dell’Illinois Kwame Raoul, uno dei 43 coinvolti nella causa.

Questo patto da 700 milioni di dollari è l’ultimo capitolo di una serie di battaglie legali e indagini decennali sui collegamenti tra il cancro e il talco utilizzato in uno dei prodotti più noti di Johnson&Johnson. Contro l’azienda sono state presentate più di 50mila richieste di risarcimento, principalmente da donne che hanno sviluppato il cancro alle ovaie. All’inizio di questo mese, una giuria dell’Oregon ha ricompensato con 260 milioni di dollari una donna del Paese secondo cui i prodotti in polvere per bambini erano “direttamente responsabili” della sua diagnosi di cancro nel 2003. Ad aprile invece una giuria aveva assegnato 45 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell’Illinois, morta nel 2020 di mesotelioma dopo essere entrata a contatto con l’amianto nella polvere di J&J.

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