Se il Pd e il centrosinistra confermano i loro sindaci nei capoluoghi Prato e Livorno, mentre a Firenze si va al ballottaggio, nella provincia di Pisa la situazione è più confusa. A Pontedera il sindaco Matteo Franconi (Pd) per pochi decimali andrà al ballottaggio contro il candidato del centrodestra Matteo Bagnoli (49% vs 38%). Sullo sfondo la piaga ancora aperta del Keu nel cantiere Green Park, malgrado gli annunci del sindaco. Bagnoli dovrà sperare, più che sulla confluenza degli altri candidati, nei franchi tiratori interni alla lista Franconi, indispettiti per essere rimasti fuori dai giochi di giunta.

A Santa Croce sull’Arno Roberto Giannoni di Fratelli D’Italia ha superato di soli 39 voti la candidata del centrosinistra Mariangela Bucci. Giannoni ha rimpiazzato la dem Giulia Deidda, imputata nel processo Keu. Tuttavia, scorrendo il programma del nuovo sindaco, la questione ambientale non viene affrontata in maniera specifica, malgrado lo scandalo dei fanghi tossici della concia che ha travolto anche il consigliere regionale del Pd, Andrea Pieroni.

Ras del borgo

Conferma scontata a Peccioli per Renzo Macelloni, di nuovo sindaco per il terzo mandato, che si è presentato alle urne senza opposizione. La lista unica a Peccioli non stupisce: più longevo di Bandecchi a Terni, il sindaco uscente ha corso da solo in una lista nella quale le opposizioni si sono rifiutate di confluire. Il consigliere Magdi Nassar, in un post pubblicato sul suo profilo FB, aveva invitato la cittadinanza a scrivere No sul retro della scheda elettorale: una sorta di referendum pro o contro il sempiterno Macelloni. Candidato unico anche a Lajatico (paese natale di Andrea Bocelli, il celebre tenore lirico): Fabio Tedeschi è di nuovo sindaco. A Chianni si riconferma Giacomo Tarrini, anche se la comunità rimane schierata contro la riapertura della discarica di amianto.

Tornando a Peccioli, come ho già scritto su questo blog, il sindaco Renzo Macelloni è stato presidente della società Belvedere Spa – oggi è consulente del cda – una delle più grandi della Toscana attorno alla quale ruota l’economia del paese e delle sue frazioni, a spese però dei Comuni confinanti che lamentano gli effetti collaterali della discarica: effetti che – temono – raddoppieranno se la Regione approverà l’ampliamento su cui Belvedere insiste da anni. La Spa è un sistema di scatole cinesi, basata sulla Fondazione PeccioliPer, con azioni ripartite tra la giunta (25%) e la Fondazione (35%). Ciò assicura al sindaco la maggioranza; il 40% rimanente va all’Azionariato Popolare, costituito da privati legati comunque al Comune. È stato definito il Sistema Peccioli: il Comune si occupa del trattamento rifiuti, Green Economy (energie rinnovabili) infrastrutture e servizi, mentre la Fondazione tratta la parte culturale organizzando spettacoli, mostre, presentazioni di libri, gestendo museo e biblioteca.

Nel sistema che ho descritto, controllare i social è un’arma in più, specie nei piccoli centri. A Montefoscoli, frazione del comune di Palaia (che pure ha eletto una nuova sindaca, Marica Guerrini, che si oppone fermamente all’ampliamento della discarica di Legoli), la pagina FB del gruppo omonimo sembra gravitare nell’orbita di Peccioli. Ho constatato personalmente questo sgradevole status quo quando ho postato l’ultimo articolo che ho pubblicato su ilfattoquotidiano.it a proposito di Andrea Pieroni, consigliere regionale accusato di aver alleggerito il Consorzio Aquarno dei conciatori di Santa Croce dagli obblighi relativi alla procedura di autorizzazione ambientale. Il pezzo è stato rimosso due volte poi, in seguito alle proteste dei follower, l’amministratrice ne ha consentito la lettura, disattivando però i commenti dei partecipanti. Motivazione: il pezzo “non era attinente alle attività del paese”. Non direi, visto che Montefoscoli è una delle zone più colpite dal lezzo ammorbante emanato dalla discarica che dista a pochi chilometri, mentre Palaia e Lajatico sono devastate dal passaggio continuo dei camion che trasportano rifiuti, danneggiando gli agriturismi immersi nella puzza e nel frastuono dei mezzi.

Il controllo dei gruppi social e la rimozione di post sgraditi è una tendenza diffusa su tutta la Valdera, come nel gruppo più grande di Pontedera (oltre 12.000 followers) amministrato da un noto personaggio legato alla giunta Pd.

Valdera avvelenata

L’area della Valdera, che equivale al 3% della Toscana, accoglie più del 50% dei rifiuti da tutta la regione. In un raggio di 15km partendo da Casciana Terme, ecco la discarica di Belvedere SpA a Peccioli, l’impianto Ecofor Service a Pontedera e quello di Rosignano Marittimo, oltre al sito di Chianni recentemente riaperto per conferire rifiuti contenenti amianto. C’è anche il Keu, tuttora presente nel maneggio I Lecci, e altri fanghi tossici di scarto nei campi coltivati, come accertato dalle inchieste Demetra nel 2016 e Blue Mais nel 2020. Il nome di quest’ultima deriva dalla colorazione bluastra che assumono i terreni coltivati a grano, dovuta alla presenza di cromo esavalente.

I dati rilasciati dallo studio del Cnr di Pisa parlano chiaro: in questa fascia di territorio aumenta la mortalità dovuta ai tumori del fegato, della vescica, linfoma non-Hodgkin ect. Come se ciò non bastasse, la Regione ha proposto ben 4 gassificatori da installare a Empoli, Massa, Rosignano e Pontedera. A Peccioli, per non farsi mancare niente, si sta valutando la proposta della società Novatosc per un impianto di ossicombustione industriale. Sarebbe il primo al mondo: uno similare ma più piccolo, era stato sperimentato a Gioia del Colle, bloccato dalle autorità per l’elevato impatto ambientale.

Modificato dall’autore il 13 giugno 2024, ore 10

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