I sette Grandi della Terra vogliono “aumentare la produzione e le consegne” di armi “per aiutare l’autodifesa dell’Ucraina“. È quanto trapela da una bozza di dichiarazione resa nota da Bloomberg. I leader del G7 metteranno anche in guardia la Russia da minacce nucleari “irresponsabili”.

E a margine del G7 il presidente americano Joe Biden e Volodymyr Zelensky firmeranno un accordo bilaterale di sicurezza. Lo ha confermato il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Il patto dovrebbe fissare il percorso per una relazione di lungo termine sulla sicurezza tra Washington e Kiev, che potrebbe però essere annullato dalle future amministrazioni. Un accordo arriva al termine di mesi di negoziati tra Stati Uniti e Ucraina e dovrebbe impegnare Washington all’addestramento delle forze armate di Kiev, ad una maggiore cooperazione nella produzione di armi ed equipaggiamento militare, alla fornitura di assistenza militare e ad una maggiore condivisione di intelligence per un periodo di dieci anni. Secondo le fonti citate dalla Cnn, si tratterebbe di un “accordo esecutivo“, quindi qualcosa di meno formale rispetto a un trattato e non necessariamente vincolante per le future amministrazioni. Il testo, che non contiene indicazioni di cifre, sarà firmato in occasione del bilaterale che avranno giovedì pomeriggio Biden e Zelensky.

“Vogliamo dimostrare che gli Stati Uniti sostengono il popolo ucraino, che siamo al suo fianco e che continueremo ad aiutarli per affrontare i loro bisogni in termini di sicurezza”, ha detto Sullivan sottolineando che l’accordo bilaterale di sicurezza è un “ponte” verso il momento in cui l’Ucraina sarà invitata ad aderire alla Nato. Per Zelensky l’alleanza transatlantica è una priorità e gli alleati hanno ribadito in più occasioni che la guerra deve prima finire.

Per quanto riguarda il fronte mediorientale, secondo quanto trapela, i leader del G7 chiederanno ad Hamas di accettare l’accordo di cessate il fuoco delineato dal presidente Usa Joe Biden. Nel documento gli alleati esorteranno inoltre Israele ad allentare l’escalation di una “offensiva militare su vasta scala” a Rafah, e potrebbe includere dei solleciti ad attuare misure in linea con le indicazioni provvisorie ordinate dalla Corte internazionale di giustizia: “Esortiamo i Paesi che hanno influenza su Hamas” a contribuire per garantire che accetti un cessate il fuoco, afferma la bozza di comunicato G7.

In contemporanea scoppia anche il caso aborto. Secondo quanto appreso da fonti qualificate europee, nell’ultima bozza delle conclusioni del summit che si aprirà domani a Borgo Egnazia, è stato tolto il punto in cui i leader del G7 sottolineavano l’importanza a garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto”. Il punto sul diritto all’aborto era stato inserito nel corso del G7 di Hiroshima e, spiegano le stesse fonti, Francia e Canada in vista del summit in Puglia avevano chiesto di rafforzare il riferimento.

Mentre in Italia esplode la polemica, con i partiti di opposizione che puntano il dito contro il governo di Giorgia Meloni, fonti della presidenza del G7 – a guida italiana – hanno tenuto a precisare che “nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso“. Le stesse fonti ribadiscono che “tutto quello che entrerà nel documento conclusivo sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7”.

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