“La campagna informativa rivolta agli studenti è stata scarsa e poco il tempo a disposizione per registrarsi, attraverso una procedura indubbiamente macchinosa“. È il commento di The Good Lobby, che assieme ad altre associazioni, da anni è impegnata nella campagna per il voto a distanza dei fuori sede, sia studenti che lavoratori.

Per la prima volta, infatti, nella tornata elettorale delle Europee è stata data l’opportunità agli studenti fuorisede di votare nel comune di domicilio temporaneo, senza recarsi al proprio Comune di residenza. Quasi 24mila studenti, circa l’8% dei circa 330.000 fuorisede, ha presentato la richiesta entro il termine: “Un inizio promettente, un segnale della volontà di partecipazione alla vita democratica su cui insistere in futuro”, sottolinea The Good Lobby in una nota.

A fronte di un calo rilevante dell’affluenza, per la prima volta sotto il 50%, “i risultati delle elezioni europee evidenziano come a presentarsi ai seggi sia stato l’80,84% dei 23.734 iscritti per il voto fuori sede”, si legge nella nota. The Good Lobby sottolinea comunque di avere raccolto “numerose segnalazioni da parte di studenti che non hanno ricevuto l’attestazione elettorale dal proprio Comune”. Così se “gli studenti registrati hanno dimostrato tutta la volontà di partecipare al voto”, conclude The Good Lobby, è però “assolutamente necessario semplificare le procedure e garantire questo diritto a tutte le categorie, compresi i lavoratori e i caregiver, in modo stabile e duraturo”.

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