In gioco c’era un pacchetto azionario del valore originario di 56 miliardi di dollari (oggi scesi a circa 45) in un decennio, bocciato pochi mesi fa da un giudice Usa perché il cda che l’aveva proposto non poteva essere considerato davvero indipendente dal beneficiario di quella cifra astronomica, il padre padrone Elon Musk. Gli azionisti di Tesla lo hanno rivotato in queste ore, insieme a un piano per spostare la sede dell’azienda dal Delaware al Texas dove la sentenza non si applica. Nella serata americana si è saputo che è arrivato il via libera a larga maggioranza.

Anche nel 2018, una maggioranza del 73% degli azionisti aveva votato a favore del piano che includeva il diritto di ricevere milioni di azioni Tesla in diversi blocchi se la società avesse raggiunto una serie di obiettivi ambiziosi – compreso un forte aumento del valore di Borsa – in un periodo massimo di 10 anni. Un azionista aveva fatto causa contro la decisione e un giudice aveva appunto stabilito che Musk, come parte del consiglio di amministrazione di Tesla, aveva avuto troppa influenza nelle trattative sulla generosa remunerazione.

Il magnate, prima ancora dell’inizio dell’assemblea, ha scritto su X (comprata nel 2022) che tutto stava andando proprio come sperava, nonostante l’opposizione di alcuni fondi azionisti: via libera “con ampi margini“. Nessun riferimento all’inchiesta uscita mercoledì sul Wall Street Journal, secondo cui Musk avrebbe molestato alcune dipendenti dell’azienda aerospaziale Space X, altra sua creatura, tra cui una stagista. In altri casi sono nate relazioni accompagnate da regali e benefit costosi e terminate male, con licenziamenti e corpose buonuscite. Un copione che non sorprende chi ricorda le intemperanze dell’imprenditore miliardario, abituato secondo altre inchieste a consumare LSD, cocaina, ecstasy, funghi magici e ketamina (lui ha negato salvo rivelare che in effetti utilizza la ketamina su prescrizione medica per superare fasi depressive).

Nelle ultime settimana Musk aveva fatto campagna elettorale per convincere gli azionisti a sostenere l’incredibile compenso. Il risultato avrà un impatto sull’andamento del gruppo, alle prese con vendite deboli, licenziamenti e una maggiore concorrenza a livello globale. In una lettera agli investitori il presidente di Tesla Robyn Denholm ha esortato gli investitori a sostenere Musk perché “non è un manager tipico” e per motivarlo “serve qualcosa di diverso”.

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