Banchi del governo occupati, bagarre, seduta sospesa e poi l’abbandono dell’Aula da parte di Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra. La votazione sul premierato manda in tilt il Senato. Dopo il caos e il tentativo di aggressione al deputato M5s Leonardo Donno di mercoledì sera alla Camera e la tensione altissima a Montecitorio nella mattinata di giovedì, anche a Palazzo Madama il clima è rovente. Tutto è iniziato con le senatrici dei gruppi di opposizione che si sono alzate dai loro scranni e hanno occupato i banchi del governo, impedendo la ripresa dei lavori.
Tra l’altro il fatto che ad occupare i banchi del governo siano state senatrici e non senatori ha messo in difficoltà i commessi nel dover intervenire con la forza. Nel frattempo, il senatore del M5S Pietro Lorefice era salito verso lo scranno della presidenza e si era seduto. I commessi si sono avvicinati per farlo scendere ma lui non ha voluto sentire ragioni “aggrappandosi sempre di più alla sedia”. Alla fine, dopo un bel po’, sono intervenuti i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Boccia per farlo desistere, mentre arrivavano proteste da parte della maggioranza.
“Come senatrici del M5s, seguite dalle altre opposizioni, abbiamo occupato i banchi del governo perché la maggioranza non ha speso una parola di condanna per la vergognosa aggressione squadrista avvenuta ai danni del nostro Leonardo Donno ieri alla Camera. Non è concepibile discutere una riforma costituzionale in un clima intimidatorio e violento. Solo dopo la garanzia da parte della maggioranza di una netta condanna di questi esecrabili fatti abbiamo deciso di sospendere l’occupazione. Ora ci attendiamo parole nette di presa di distanza nei confronti di quanti si sono macchiati di una violenza così grave nel luogo più alto della democrazia”, ha spiegato la vicepresidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino.
Condanna che alla ripresa dei lavori, poco dopo le 14, non è arrivata. Motivo per cui il M5s ha annunciato per primo l’abbandono dell’Aula: “Per un ora – ha spiegato Barbara Floridia – abbiamo chiesto che la maggioranza condannasse quell’atto di violenza avvenuto ieri alla Camera e non lo avete fatto. Non ci sono più le condizioni per rimanere in quest’aula”. Subito dopo hanno lasciato il Senato anche il Partito democratico e Avs, mentre è in corso la fine della discussione sul premierato: un gesto “simbolico” per esternare il disappunto per il mancato confronto da parte della maggioranza, esplicitato dal contingentamento dei tempi.
Prima dell’occupazione dei banchi del governo, Ronzulli aveva dovuto già interrompere i lavori perché i senatori delle minoranze avevano sventolato il tricolore e in risposta i senatori della maggioranza avevano intonato l’inno di Mameli. La seduta odierna prevede il voto degli emendamenti sul ddl Casellati, il cosiddetto premierato, e l’inizio era stato già posticipato a causa della mancanza del numero legale di senatori in Aula. Il Pd aveva quindi chiesto una verifica, che aveva dato esito positivo. Quindi i dem avevano chiesto a quanti emendamenti sarebbe stato applicato il ‘canguro‘: “È una vergogna – ha detto il senatore Andrea Giorgis – almeno sapere questa cosa…”.
L’aria a Palazzo Madama è testa anche a causa del contingentamento dei tempi. Con ancora un centinaio di votazioni da fare, i gruppi di opposizione hanno esaurito i tempi a disposizione, ma il presidente di turno ha comunque concesso un minuto ulteriore per le dichiarazioni di voto. A un certo punto, però, mentre la seduta era presieduta dal leghista Gianmarco Centinaio, il vicepresidente ha interrotto il deputato del Pd Dario Parrina, che stava superando il minuto: “Senatore, i vostri tempi sono esauriti, il minuto che concedo è appunto una concessione”.
L’affermazione è stata contestata dalle opposizioni e il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo è intervenuto invitando le opposizioni “a non tirare la corda”, visto che in capigruppo è stato concordato che per martedì prossimo ci sarà comunque il voto finale sul ddl Casellati, affermazione a sua volta contestata dal capogruppo di M5s, Stefano Patuanelli: “La dichiarazione di voto non è una concessione, è nel nostro diritto, e ce lo prendiamo”. Anche i successivi interventi sono stati effettuati con toni sempre più alterati.
Politica
Bagarre al Senato: banchi del governo occupati dalle senatrici, stop ai lavori. Poi Pd, M5s e Avs abbandonano l’Aula
Banchi del governo occupati, bagarre, seduta sospesa e poi l’abbandono dell’Aula da parte di Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra. La votazione sul premierato manda in tilt il Senato. Dopo il caos e il tentativo di aggressione al deputato M5s Leonardo Donno di mercoledì sera alla Camera e la tensione altissima a Montecitorio nella mattinata di giovedì, anche a Palazzo Madama il clima è rovente. Tutto è iniziato con le senatrici dei gruppi di opposizione che si sono alzate dai loro scranni e hanno occupato i banchi del governo, impedendo la ripresa dei lavori.
Tra l’altro il fatto che ad occupare i banchi del governo siano state senatrici e non senatori ha messo in difficoltà i commessi nel dover intervenire con la forza. Nel frattempo, il senatore del M5S Pietro Lorefice era salito verso lo scranno della presidenza e si era seduto. I commessi si sono avvicinati per farlo scendere ma lui non ha voluto sentire ragioni “aggrappandosi sempre di più alla sedia”. Alla fine, dopo un bel po’, sono intervenuti i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Boccia per farlo desistere, mentre arrivavano proteste da parte della maggioranza.
“Come senatrici del M5s, seguite dalle altre opposizioni, abbiamo occupato i banchi del governo perché la maggioranza non ha speso una parola di condanna per la vergognosa aggressione squadrista avvenuta ai danni del nostro Leonardo Donno ieri alla Camera. Non è concepibile discutere una riforma costituzionale in un clima intimidatorio e violento. Solo dopo la garanzia da parte della maggioranza di una netta condanna di questi esecrabili fatti abbiamo deciso di sospendere l’occupazione. Ora ci attendiamo parole nette di presa di distanza nei confronti di quanti si sono macchiati di una violenza così grave nel luogo più alto della democrazia”, ha spiegato la vicepresidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino.
Condanna che alla ripresa dei lavori, poco dopo le 14, non è arrivata. Motivo per cui il M5s ha annunciato per primo l’abbandono dell’Aula: “Per un ora – ha spiegato Barbara Floridia – abbiamo chiesto che la maggioranza condannasse quell’atto di violenza avvenuto ieri alla Camera e non lo avete fatto. Non ci sono più le condizioni per rimanere in quest’aula”. Subito dopo hanno lasciato il Senato anche il Partito democratico e Avs, mentre è in corso la fine della discussione sul premierato: un gesto “simbolico” per esternare il disappunto per il mancato confronto da parte della maggioranza, esplicitato dal contingentamento dei tempi.
Prima dell’occupazione dei banchi del governo, Ronzulli aveva dovuto già interrompere i lavori perché i senatori delle minoranze avevano sventolato il tricolore e in risposta i senatori della maggioranza avevano intonato l’inno di Mameli. La seduta odierna prevede il voto degli emendamenti sul ddl Casellati, il cosiddetto premierato, e l’inizio era stato già posticipato a causa della mancanza del numero legale di senatori in Aula. Il Pd aveva quindi chiesto una verifica, che aveva dato esito positivo. Quindi i dem avevano chiesto a quanti emendamenti sarebbe stato applicato il ‘canguro‘: “È una vergogna – ha detto il senatore Andrea Giorgis – almeno sapere questa cosa…”.
L’aria a Palazzo Madama è testa anche a causa del contingentamento dei tempi. Con ancora un centinaio di votazioni da fare, i gruppi di opposizione hanno esaurito i tempi a disposizione, ma il presidente di turno ha comunque concesso un minuto ulteriore per le dichiarazioni di voto. A un certo punto, però, mentre la seduta era presieduta dal leghista Gianmarco Centinaio, il vicepresidente ha interrotto il deputato del Pd Dario Parrina, che stava superando il minuto: “Senatore, i vostri tempi sono esauriti, il minuto che concedo è appunto una concessione”.
L’affermazione è stata contestata dalle opposizioni e il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo è intervenuto invitando le opposizioni “a non tirare la corda”, visto che in capigruppo è stato concordato che per martedì prossimo ci sarà comunque il voto finale sul ddl Casellati, affermazione a sua volta contestata dal capogruppo di M5s, Stefano Patuanelli: “La dichiarazione di voto non è una concessione, è nel nostro diritto, e ce lo prendiamo”. Anche i successivi interventi sono stati effettuati con toni sempre più alterati.
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Caos alla Camera, Fratoianni: “Il verbale approvato dalla maggioranza afferma il falso. Ora subiamo anche aggressioni squadriste”
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Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).