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Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano è indagata per truffa insieme al marito

Ecco la decisione della Procura di Civitavecchia dopo la denuncia di Luigi Avella, un 70enne che aveva donato 123mila euro all'associazione di Cardia

di F. Q.
Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano è indagata per truffa insieme al marito

La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo d’inchiesta nei confronti di Gisella Cardia, la sedicente veggente di Trevignano Romano, e del marito Gianni, con l’ipotesi di reato di truffa. L’indagine è scaturita a seguito della denuncia presentata da un uomo di 70 anni, Luigi Avella, che avrebbe donato la somma di 123.000 euro all’associazione “Madonna di Trevignano“, gestita dalla coppia. La notizia è stata diffusa questa mattina dalla trasmissione Mattino 5.

Luigi Avella, un ex sostenitore della veggente, ha raccontato ai microfoni di Mattino5 di aver donato la somma considerevole per fare degli acquisti specifici legati alle attività dell’associazione. Tuttavia, successivamente ha iniziato a nutrire sospetti sull’utilizzo dei fondi e ha deciso di tirarsi indietro, denunciando l’accaduto alle autorità. “Ho donato quei soldi per fare degli acquisti“, ha dichiarato Avella. “Quando ho scoperto che qualcosa non andava, mi sono tirato indietro.”

Gisella Cardia e il marito Gianni sono diventati noti per aver annunciato presunte apparizioni della Madonna nel terreno di loro proprietà nel comune di Trevignano, situato sul lago di Bracciano: ogni 3 del mese organizzavano dei raduni di preghiera che numerosi fedeli da ogni parte d’Italia. Le ‘visioni’ di Gisella avevano portato all’istituzione di una commissione, voluta dalla diocesi di Civita Castellana, per indagare sulla natura soprannaturale dei fenomeni raccontati dalla donna. Il responso della commissione nel marzo scorso è stato inequivocabile: i fatti di Trevignano sono stati definiti “non sovrannaturali” ritenendo di fatto Cardia inattendibile e invitando i fedeli a non partecipare ai raduni di preghiera.

A causa delle incongruenze, delle testimonianze poco chiare e delle accuse di falsità, Gisella è stata così ufficialmente sconfessata dalla diocesi. Un provvedimento a cui ha fatto seguito anche la stretta del Vaticano riguardo i fenomeni paranormali. Troppi mitomani, troppo sensazionalismo e troppa gente pronta a lucrare sulla buona fede delle persone. Episodi che hanno acceso anche l’interesse di Papa Francesco. “Le apparizioni mariane non sono sempre vere – aveva affermato il Pontefice -, soprattutto perché la devozione è troppo incentrata su se stessi e sulla figura del veggente”

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