L’aggressione del deputato M5s Leonardo Donno messa a verbale con un semplice “disordini” tra le proteste delle opposizioni. Il leghista Andrea Crippa che interviene per difendere il gesto della Decima Mas fatto dal collega, sostenendo che “è peggio cantare ‘Bella Ciao‘” e Pd-M5s-Avs che in piedi urlano “Vergogna” e si rimettono a cantare sventolando il tricolore. Per poi arrivare alla sospensione dell’Aula. E’ caos a Montecitorio il giorno dopo la rissa: alla ripresa dei lavori sono ripartite le tensioni tra grida, proteste e provocazioni.

Tutto è ripartito al momento del voto sul verbale. Un processo che, di solito, richiede pochi minuti e che invece è durato oltre un’ora: le opposizioni si sono iscritte in massa a parlare chiedendo che fosse esplicitata l’aggressione avvenuta il 12 giugno contro il collega dei 5 stelle. “Ovviamente quello che è successo ieri non è sintetizzabile nel verbale con la parole disordini: il combinato disposto soprattutto riguardo l’ultima fase della seduta è una aggressione. È una questione di chiarezza tra di noi”, ha detto il deputato del Pd, Federico Fornaro. “È evidente quello che è avvenuto, una aggressione. Poi ci saranno le questioni di carattere disciplinare, ma non può rimanere agli atti disordini, c’è stata una aggressione nei confronti di un deputato. E’ una questione di chiarezza tra di noi, non può essere che nel processo verbale non sia certificato quello che è avvenuto”. E il dem Arturo Scotto: “Alla Camera non c’è stata una rissa, ci troviamo di fronte a un’aggressione premeditata da parte della destra alle prerogative delle opposizioni, non tutti sono uguali in questa notte della democrazia”.

Le proteste sul verbale – Il vice presidente di turno, Sergio Costa, ha cercato di calmare le acque dicendo che il processo verbale non riporta le parti in cui la seduta è sospesa. “Non sono stati disordini ma un’aggressione squadrista”, è intervenuto Marco Pellegrini di M5s. “Dalla citazione della X Mas alle aggressioni il passo è stato breve e non si può dire che il deputato Donno ha aggredito Calderoli. Saranno le immagini a dire chi ha fatto un’aggressione ad un deputato inerme che era stato bloccato dai commessi”, ha aggiunto. Il riferimento è al gesto del leghista Domenico Furgiuele che ieri aveva fatto il segno della Decima Mas rivolto alle opposizioni. “Era il 1993 quando in Aula venne mostrata dalla Lega una corda da forca, pesavamo fosse” il punto più basso ma “ieri è stato superato. Non accettiamo quel verbale”, ha detto Gianni Cuperlo “Manifestiamo inoltre la solidarietà – ha aggiunto – agli assistenti parlamentari e all’assistente parlamentare colpito durante quegli scontri”.

Il leghista Crippa e la Decima Mas – Le opposizioni si sono alzate in piedi e hanno urlato ‘Vergogna!’ e ‘Fuori’ e cantando ‘Bella ciao’ in Aula dopo che il deputato M5s Ricciardi è andato all’attacco del numero due della Lega Crippa che avrebbe detto che ‘Bella ciao’ è peggio della Decima. Alcuni sventolano il tricolore. Dopo la sospensione dell’Aula si sente il coro ‘Fuori i fascisti dal Parlamento’. La tensione si è scatenata anche dopo un braccio di ferro sulla richiesta dell’opposizione di sospendere i lavori fino alle 13, orario dell’Ufficio di presidenza su quanto accaduto ieri in Assemblea. Di fatto una ventina di minuti prima. Richiesta sulla quale, però, non c’è stata convergenza della maggioranza ed è dunque stata messa ai voti e bocciata per una quarantina di voti di scarto.

La rissa – Come si vede dai numerosi video circolati subito dopo i fatti, ieri tutto è iniziato con il deputato M5s Leonardo Donno che ha provato a consegnare una bandiera dell’Italia al ministro Roberto Calderoli. Una situazione pacifica e di sicuro non violenta che il presidente della Camera Lorenzo Fontana aveva deciso di sanzionare con l’espulsione. La violenza è arrivata dopo. Alcuni parlamentari della destra infatti sono partiti dai banchi per aggredire il deputato dei 5 stelle. In particolare il leghista Igor Iezzi ha tentato di superare la barriera di commessi e parlamentari provando ripetutamente a colpire in testa il deputato grillino. Ha mancato la testa, ma non è chiaro se comunque ci sia stato un contatto. Pochi secondi dopo infatti Donno è caduto a terra ed è stato portato via dai paramedici in sedia a rotelle. Il deputato dei 5 stelle ha poi spiegato di aver ricevuto un pugno “dritto allo sterno”, ma di non aver capito da chi provenisse: “Non so se Mollicone o gli altri che mi circondavano. Nella confusione, non l’ho capito. In ogni caso è una follia. Roba da squadristi“. Donno ha comunque anticipato l’intenzione di denunciare i suoi aggressori.

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Alla Camera non c’è stata una rissa, ma un atto di squadrismo

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