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Rissa in Aula, lo scontro Iezzi-Donno continua a La7. “Hai aggredito Calderoli”. “Devono sbatterti fuori dal Parlamento, fascista e squadrista”

Vis-à-vis infuocato a L’aria che tira (La7) tra il deputato del M5s Leonardo Donno, aggredito ieri alla Camera mentre tentava di consegnare un tricolore al ministro Calderoli durante l’esame del ddl sull’autonomia differenziata, e il parlamentare della Lega Igor Iezzi, protagonista principale dell’aggressione assieme a Candiani, Amich, Cangiano e Mollicone di Fratelli d’Italia.
Il deputato salviniano viene contattato telefonicamente da David Parenzo che lo incalza perchè chieda scusa a Donno, il quale poco prima ha denunciato la mancata solidarietà da parte della Lega e di Fratelli d’Italia per l’atto violento subito.
Iezzi glissa, poi ammette: “Io non ho giustificazioni per quell’aggressione ma Donno ha compiuto un’aggressione nei confronti di un ministro e se ha un minimo di onestà intellettuale, ammetterà che io non l’ho colpito. Quindi, ristabiliamo prima la verità dei fatti”.

Parenzo fa notare che a questo punto, seguendo la logica del leghista, non dovrebbe essere più punita la tentata rapina e aggiunge: “Guardi, basta dire: ‘Chiedo scusa all’onorevole Donno’. Fine”.
“Quando avremo ristabilito la verità”, ripete Iezzi.
“Ma quale verità? Ci sono le immagini”, ribatte il giornalista.
“Le immagini dicono che io non l’ho toccato. Se Donno ha onestà intellettuale, lo ammetterà”, insiste Iezzi.
“Ma allora non chiede scusa per aver tentato di colpire Donno?”, ribadisce Parenzo.
“E lui chiede scusa per aver aggredito Calderoli?”, rilancia il deputato del Carroccio.

Prende la parola Donno, che è collegato dalla sua abitazione: “Chiedo io scusa ai cittadini italiani perché c’è gente del genere che purtroppo li rappresenta. Ed è indegno, altro che onorevole. Questi sono disonorevoli“.
“Ecco, visto che non chiede scusa?” borbotta Iezzi.
Il parlamentare M5s continua: “È come se uno uscisse per strada con una pistola, sparasse a una persona senza colpirla e dicesse: ‘Che vuoi che sia un tentato omicidio?'”.
“Quindi stai ammettendo che non ti ho colpito, ristabiliamo la verità”, relica il leghista.
Iezzi è un soggetto pericoloso“, commenta Donno.
“L’unico pericoloso sei te che ogni volta aggredisci le persone”, ribatte Iezzi.

“Io ho paura di entrare in Parlamento – prosegue Donno, mentre il politico salviniano sovrappone la sua voce – e di avere a che fare con un soggetto del genere che invece deve essere sbattuto fuori dal Parlamento. E si dovrebbe vergognare perché ancora adesso continua a rilasciare dichiarazioni vergognose”.
“L’unica cosa vergognosa è il tuo tentativo di aggressione a Calderoli“, ripete per l’ennesima volta Iezzi.
“Ma se non ci fossero stati i commessi a proteggermi – chiede Donno – Iezzi mi avrebbe preso a pugni in faccia e mi avrebbe lasciato per terra? Che cosa volevi fare Iezzi? Dove volevi arrivare? Ti devi vergognare! E ancora parli? Ti devono sbattere fuori dal Parlamento. Vergognati, siete fascisti e squadristi“.
“Tu sei un mentitore”, risponde Iezzi.