I provvedimenti assunti dall’Ufficio di presidenza della Camera dopo l’aggressione al deputato M5s Leonardo Donno non sono piaciuti a nessuno. Il motivo? L’ufficio guidato da Lorenzo Fontana ha messo sullo stesso piano gli aggressori e l’aggredito. La sanzione più pesante è quella per Igor Iezzi, il deputato leghista che ha tentato di colpire in faccia il collega 5 stelle (video): non potrà partecipare ai lavori per 15 giorni. Di sette giorni la sospensione decisa per gli eletti di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, Enzo Amich e Gerolamo Cangiano, per il leghista Domenico Furgiuele (che aveva mimato il segno della Decima mas in aula) e per il dem Nico Stumpo; di quattro giorni lo stop per lo stesso Donno, di tre per il dem Enzo Amendola e per il leghista Stefano Candiani, di due per Arturo Scotto e Claudio Stefanazzi del Pd. “Un anno fa io e i miei colleghi venivamo sospesi, chi per 15 giorni e chi per un mese, per aver spostato un divano e per aver occupato la giunta poiché la destra stava e sta stravolgendo la legge elettorale per fare entrare un trombato di Forza Italia noto alle nostre latitudini calabresi. Oggi viene inflitta la stessa sanzione di 15 giorni al deputato Iezzi per aver fatto a botte nell’Aula della Camera dei deputati. Qui c’è una deriva della democrazia pericolosa”, scrive su Facebook la deputata M5s Elisa Scutellà.

Le fa eco la collega Anna Laura Orrico: “Per la maggioranza un picchiatore equivale a chi mette in atto una qualsiasi forma di protesta non violenta È intollerabile che vengano dati 4 giorni di sospensione a un deputato che stava consegnando il tricolore a un ministro della Repubblica”, dice la deputata. “Solo pochi giorni di sospensione per i parlamentari picchiatori responsabili dell’aggressione contro il collega Donno, pure lui sanzionato pur essendo vittima dell’aggressione. Sanzioni assurde che rappresentano un segnale estremamente preoccupante per la nostra democrazia, un segnale di sostanziale impunità e quindi di tolleranza istituzionale verso l’uso della violenza fisica in Parlamento contro le opposizioni”, dichiara il senatore Pietro Lorefice.

Tra i deputati sanzionati c’è anche Arturo Scotto del Pd che però spiega di non capirne il motivo: “Come è evidente dai video non ero nell’’emiciclo durante l’aggressione al deputato Donno- dice – Forse sono stato sospeso perché antifascista e ho protestato in maniera forte quando un deputato leghista ha fatto il segno della Decima Mas in Aula. Ogni sincero democratico dovrebbe indignarsi”. Scotto, poi, fa notare da chi siano state decise le sanzioni: “Dopo l’inchiesta di Fanpage a Piazza Pulita sull’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia molte cose sono più chiare. Tanti avranno notato come il deputato Trancassini nei video faceva il saluto gladiatorio nelle adunate dei giovani di FdI. E Trancassini, in quanto questore, è tra quelli che più ha spinto in Ufficio di Presidenza per la sospensione mia e degli altri colleghi del Pd. Una scelta politica, dunque. Sulla quale sarebbe giusto riflettere. Ma io dai fascisti non mi faccio giudicare”.

Protesta anche l’eurodeputata dem Alessandra Moretti: “Una sospensione di due settimane per uno spettacolo indecente che mina la credibilità delle istituzioni italiane, per giunta in un momento difficilissimo per gli equilibri geopolitici europei, mi sembra davvero troppo poco. Suggerisco al Presidente della Camera di tagliare lo stipendio e le relative indennità per 6 mesi a chi si è reso responsabile delle scene vergognose dei giorni scorsi alla Camera . Con obbligo di firma e presenza in aula e nelle commissioni e con il test antidoping negativo. Con disciplina e onore , recita la Costituzione, non con il far west”. E Dario Nardella, neo eletto a Bruxelles, fa notare come “non abbiano ancora sentito una parola da Meloni”. Invece sulle parole di Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che aveva giudicato peggiore cantare Bella ciao rispetto alla Decima mas, il sindaco di Firenze aggiunge: “È peggio Crippa della Decima mas”.

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