Ivan Errichiello, l’imprenditore e influencer noto sui social per la rivendita di orologi di lusso, è stato arrestato all’alba di giovedì, 13 giugno, dai militari della Guardia di finanzia di Verbania, a Milano. Secondo la procura milanese, Errichiello, conosciuto su Instagram come Ivan Szydlik (cognome della ex compagna), insieme al suo braccio destro Davide Lo Monaco, avrebbero compiuto truffe aggravate, autoriciclaggio e abusivismo finanziario.
Alessandra Di Fazio, il G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) del Tribunale di Milano, ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere per Errichiello e il suo braccio destro, Davide Lo Monaco. In questo momento, l’influencer si trova a San Vittore, mentre Lo Monaco nel carcere di Verbania.
La scelta finale di Alessandra Di Fazio costituisce l’epilogo di complesse indagini per reiterati episodi di truffa aggravata, riciclaggio e abusivismo finanziario. Secondo le Fiamme Gialle, attraverso i suoi reati, Errichiello sarebbe riuscito ad accumulare ingenti risorse finanziarie che gli consentivano di ostentare un altissimo stile di vita, anche su Instagram, dove conta più di 550 mila followers. Con questo denaro illegale, l’influencer avrebbe costituito società fittizie, di cui avrebbe ceduto quote a ignari investitori, riuscendo così a guadagnare altro denaro sporco.
Nell’ordinanza del tribunale si legge: “Errichiello, con la complicità di Lo Monaco, a partire dal 2019 si è reso responsabile di plurimi reati, dimostrando entrambi una particolare spregiudicatezza nel trasferimento all’estero degli ingenti profitti acquisiti”. Inoltre, secondo quanto ricostruito dagli agenti, le sue attività illegali non si limitavano in Italia, ma anche altri stati come Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Belgio, Germania e Regno Unito.
Alla fine dell’ordinanza del G.I.P., si legge che Errichiello, che ha un precedente per bancarotta fraudolenta, e Lo Monaco, che ha un precedente per truffa: “Dimostravano un’elevata professionalità a delinquere e capacità di allargare le maglie del loro business. Grazie a queste loro abilità – conclude Di Fazio – riuscivano far perdere le tracce del denaro illecitamente acquisito“.