Italia Viva non darà alcuna indicazione di scelta per il ballottaggio delle Comunali a Firenze, che deciderà chi sarà il nuovo sindaco tra Sara Funaro (Pd, sostenuta da quasi tutto il centrosinistra) e Eike Schmidt (appoggiato dal centrodestra). Il partito di Matteo Renzi specifica che lascerà “i propri elettori e i propri dirigenti, a cominciare dalla candidata sindaca e dai futuri consiglieri comunali e di quartiere, liberi di fare le proprie valutazioni”. E la candidata sindaca, la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, un minuto dopo ha detto che andrà a votare e voterà per Funaro. “Il campo in cui giocavo non è mai stato in discussione, è quello del centrosinistra” dice chiaramente, almeno lei. Quello che temeva di più da una situazione potenzialmente esplosiva era soprattutto il governatore Eugenio Giani, che deve tenere di conto degli equilibri della propria maggioranza: ha subito condiviso una foto sui suoi social in cui abbraccia da una parte Funaro e dall’altra Saccardi. Un post che assomiglia a un sospiro di sollievo, quantomeno per ora e al netto di rovesci elettorali nel weekend del 23 e 24 giugno. Per tutta l’ultima settimana di campagna elettorale Funaro potrà contare sugli amministratori più noti del Partito democratico. Il 20 giugno in un’iniziativa a piazza delle Murate, a un passo da Santa Croce, sono attesi i neo deputati europei Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori e Dario Nardella. Venerdì 21, alle 21, chiusura in piazza Santissima Annunziata con la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

Italia Viva dal canto suo era partito con grandi aspettative: aveva presentato una propria candidata per tentare di fare l’ago della bilancia. Ma, così come alle Europee, il partito dell’ex premier sembra aver perso il tocco perfino nella zona in cui finora ha fatto il bello e il cattivo tempo. La lista unica “Al centro con Saccardi” non è andata oltre il 7,3 per cento, di poco sopra a un’altra candidata del centrosinistra, Cecilia Del Re, fuoriuscita del Pd perché le sono state negate le primarie. Quest’ultima ha raccolto poco più del 6 per cento e ha spiegato che Funaro otterrà il suo endorsement “solo se si apre un tavolo di confronto e un cambio di passo su fiscalità e casa”. Funaro, dal canto suo, ha sottolineato che “l’obiettivo di chi si candida a sindaco è parlare ai fiorentini” ma anche precisato che “ci sono alcune proposte portate da altri candidati che devono essere prese in considerazione: penso alla proposta del polo per l’innovazione avanzata da Cecilia Del Re con Marco Tognetti, se sarò sindaca la farò mia”.

Dall’altra parte c’è Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi, attuale direttore del museo di Capodimonte di Napoli (in aspettativa), che non contempla l’ipotesi di diventare “capo dell’opposizione” perché si aspettava, dice, di vincere al primo turno e ora che c’è il ballottaggio “penso a vincere, questo è il nostro obiettivo”. Dopodiché, precisa, “nella vita è sempre bene avere un piano B, un piano C ed un piano D”. Il candidato del centrodestra ha ricordato che “abbiamo fatto il più straordinario risultato per una lista civica nella storia di Firenze, abbiamo quasi sfiorato il 10 per cento. Una lista civica costruita in un mese, dal 6 aprile all’8 maggio, e anche questo è straordinario, e che per giunta è rimasta compatta, con professionisti. Sono rimasti insieme, hanno lavorato insieme pur non avendolo mai fatto prima, storie diverse ma molto interessanti”. Quanto all’attrazione di voti dagli altri candidati esclusi dal secondo turno Schmidt sostiene che “c’è una grande parte del nostro programma identica al programma di Italia viva, ma lo stesso vale per Firenze Democratica (Del Re) dei sette loro punti, cinque sono anche nostri”, tuttavia “gli apparentamenti non mi sembrano così fondamentali”.

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