Dalla frociaggine a certi cartelloni elettorali, la violenza è anche nelle parole
Le elezioni che si sono appena concluse sono state caratterizzate da linguaggi, atteggiamenti e comportamenti non degni di una società civile e di persone che rappresentano le istituzioni. L’ultima, in ordine di tempo, è la rissa che si è scatenata nell’aula della Camera durante la discussione sull’autonomia differenziata, in cui è stato colpito a pugni da un deputato leghista un collega del Movimento 5 stelle. Purtroppo queste condotte non stupiscono più perché il livello di violenza, sessismo, volgarità nel linguaggio che ormai permea molti politici, rappresentanti di governo e la stessa presidente del Consiglio è tale che legittima anche comportamenti concretamente aggressivi.
Il linguaggio è la rappresentazione del pensiero e strumento per la sua trasmissione; le parole servono ad interagire col mondo e l’apprendimento sociale che vale per i bambini e le bambine, ma anche per gli adulti avviene anche grazie al potente strumento delle parole. Quindi il corretto modo di esprimersi è fondamentale per aiutare a crescere nuove generazioni non violente, inclusive, non sessiste, in pratica per formare una società paritaria senza prevaricazioni. La sequenza di episodi di espressioni sconvenienti, incivili, irrispettosi o sessiste, che in questi ultimi tempi hanno visto protagonisti personaggi influenti e che ricoprono ruoli e cariche istituzionali di peso sono stati innumerevoli.
Parto da quello che mi ha lasciata più sbalordita: l’uscita del Papa di qualche settimana fa, durante l’Assemblea generale della CEI, a proposito dei molti omosessuali nei seminari, per cui ha usato il termine “frociaggine”. Bergoglio, qualche giorno dopo, sembra che abbia usato un’espressione ancora più irritante, questa volta rivolta alle donne. Affermando che bisogna evitare il pettegolezzo, avrebbe detto, “il chiacchiericcio è una roba da donne”. Lo scrive il sito “Silere non possum”. Ma non pago, il Papa due settimane dopo sarebbe tornato a riutilizzare il termine dispregiativo “frociaggine”, durante un incontro a porte chiuse con i sacerdoti romani all’Università Salesiana come riferisce l’agenzia di stampa Ansa.
Le scuse fornite dal Papa, qualche giorno dopo il primo episodio, non paiono così autentiche e evidentemente confermano il detto di Metastasio “Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale” perché, la ripetizione della stessa frase a distanza di pochi giorni, significa una sola cosa: che quel linguaggio riflette perfettamente il pensiero del Pontefice sull’omosessualità.
Perché non si può derubricare a frase infelice quella del Papa? Perché noi che da anni cerchiamo in tutti i modi di smontare modelli culturali arcaici che anche attraverso la parola possono ferire ed essere discriminanti, sappiamo quanto importanti siano le parole, ancor più se dette da un Papa. Quante persone omosessuali si sono sentite ferite? Quanti ragazzi che sono bullizzati e presi in giro nelle scuole non reggono questo peso e a volte arrivano a fare gesti estremi? Usare parole forti e discriminanti non aiuta certo la società a progredire. Se lo stesso linguaggio lo usa Vannacci, giustamente diciamo che è un linguaggio omofobo.
Anche sull’aborto, e pur nel rispetto dei principi della Chiesa che lo condannano, è inaccettabile quello che Bergoglio disse tempo fa per condannarlo “C’è lo scarto dei bambini che non vogliamo ricevere, con quella legge dell’aborto che li manda al mittente e li uccide direttamente. E oggi questo è diventato un modo normale, una abitudine che è bruttissima, è proprio un omicidio” C’è modo e modo per affermare un legittimo pensiero della Chiesa, ricordando sempre che c’è una legge del nostro Stato laico che tutela chi abortisce e che ha depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza.
E che dire della Presidente del Consiglio che, in un’iniziativa istituzionale, saluta De Luca, presidente della Regione Campania (altro bel campione di frasi sessiste e volgari), con un “Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni, come sta?“, per rimarcare una espressione dello stesso De Luca, in un fuorionda di febbraio “Lavora, stronza!”.
Per non parlare dei toni aggressivi e prevaricatori usati da alcuni partiti in campagna elettorale con slogan e linguaggi che non si userebbero nemmeno fra gli scaricatori di porto (con tutto il rispetto per questa categoria di lavoratori).
Campione in questo senso è la Lega di Salvini che ha usato una serie di cartelloni elettorali, dove il leitmotiv ricorrente è sbeffeggiare l’Europa, la stessa per la quale ci si candida a governare. Una campagna multi soggetto ma con uno stesso claim “Cambiamo l’Europa, prima che lei cambi noi” con immagini ogni volta diverse, ma sempre irridenti e volgari nei confronti di singole persone o di gruppi: Ursula von der Leyen in divisa militare, un uomo che mangia un insetto, o quella decisamente discriminante di una donna mussulmana che indossa un hijab.
O le immagini ancora più discriminatorie pubblicate da una candidata della Lega contro le sue avversarie politiche: Annunziata, Salis e Schlein al limite del bodyshaming. L’aspetto fisico, in un Paese civile, non dovrebbe certo essere un parametro per scegliere chi ci rappresenterà nelle Istituzioni e nulla ha a che fare con il confronto politico. E per non farci mancare nulla non poteva mancare il solito “Stai zitta” urlato dal deputato di Fratelli d’Italia Deidda contro la capogruppo del Partito Democratico Chiara Braga durante il dibattito molto acceso sull’autonomia differenziata, a cui la deputata ha reagito con grande prontezza.
Ci viene in mente Michele Murgia e il suo libro Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più un’analisi puntuale e realista di come la violenza e la discriminazione nei confronti delle donne passino anche attraverso il linguaggio. Purtroppo non solo queste frasi e questi atteggiamenti violenti, sessisti e volgari li sentiamo ancora, ma li sentiamo da coloro che dovrebbero rappresentarci al meglio nelle istituzioni.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Laura Onofri
Attivista e Femminista
Diritti - 14 Giugno 2024
Dalla frociaggine a certi cartelloni elettorali, la violenza è anche nelle parole
Le elezioni che si sono appena concluse sono state caratterizzate da linguaggi, atteggiamenti e comportamenti non degni di una società civile e di persone che rappresentano le istituzioni. L’ultima, in ordine di tempo, è la rissa che si è scatenata nell’aula della Camera durante la discussione sull’autonomia differenziata, in cui è stato colpito a pugni da un deputato leghista un collega del Movimento 5 stelle. Purtroppo queste condotte non stupiscono più perché il livello di violenza, sessismo, volgarità nel linguaggio che ormai permea molti politici, rappresentanti di governo e la stessa presidente del Consiglio è tale che legittima anche comportamenti concretamente aggressivi.
Il linguaggio è la rappresentazione del pensiero e strumento per la sua trasmissione; le parole servono ad interagire col mondo e l’apprendimento sociale che vale per i bambini e le bambine, ma anche per gli adulti avviene anche grazie al potente strumento delle parole. Quindi il corretto modo di esprimersi è fondamentale per aiutare a crescere nuove generazioni non violente, inclusive, non sessiste, in pratica per formare una società paritaria senza prevaricazioni. La sequenza di episodi di espressioni sconvenienti, incivili, irrispettosi o sessiste, che in questi ultimi tempi hanno visto protagonisti personaggi influenti e che ricoprono ruoli e cariche istituzionali di peso sono stati innumerevoli.
Parto da quello che mi ha lasciata più sbalordita: l’uscita del Papa di qualche settimana fa, durante l’Assemblea generale della CEI, a proposito dei molti omosessuali nei seminari, per cui ha usato il termine “frociaggine”. Bergoglio, qualche giorno dopo, sembra che abbia usato un’espressione ancora più irritante, questa volta rivolta alle donne. Affermando che bisogna evitare il pettegolezzo, avrebbe detto, “il chiacchiericcio è una roba da donne”. Lo scrive il sito “Silere non possum”. Ma non pago, il Papa due settimane dopo sarebbe tornato a riutilizzare il termine dispregiativo “frociaggine”, durante un incontro a porte chiuse con i sacerdoti romani all’Università Salesiana come riferisce l’agenzia di stampa Ansa.
Le scuse fornite dal Papa, qualche giorno dopo il primo episodio, non paiono così autentiche e evidentemente confermano il detto di Metastasio “Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale” perché, la ripetizione della stessa frase a distanza di pochi giorni, significa una sola cosa: che quel linguaggio riflette perfettamente il pensiero del Pontefice sull’omosessualità.
Perché non si può derubricare a frase infelice quella del Papa? Perché noi che da anni cerchiamo in tutti i modi di smontare modelli culturali arcaici che anche attraverso la parola possono ferire ed essere discriminanti, sappiamo quanto importanti siano le parole, ancor più se dette da un Papa. Quante persone omosessuali si sono sentite ferite? Quanti ragazzi che sono bullizzati e presi in giro nelle scuole non reggono questo peso e a volte arrivano a fare gesti estremi? Usare parole forti e discriminanti non aiuta certo la società a progredire. Se lo stesso linguaggio lo usa Vannacci, giustamente diciamo che è un linguaggio omofobo.
Anche sull’aborto, e pur nel rispetto dei principi della Chiesa che lo condannano, è inaccettabile quello che Bergoglio disse tempo fa per condannarlo “C’è lo scarto dei bambini che non vogliamo ricevere, con quella legge dell’aborto che li manda al mittente e li uccide direttamente. E oggi questo è diventato un modo normale, una abitudine che è bruttissima, è proprio un omicidio” C’è modo e modo per affermare un legittimo pensiero della Chiesa, ricordando sempre che c’è una legge del nostro Stato laico che tutela chi abortisce e che ha depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza.
E che dire della Presidente del Consiglio che, in un’iniziativa istituzionale, saluta De Luca, presidente della Regione Campania (altro bel campione di frasi sessiste e volgari), con un “Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni, come sta?“, per rimarcare una espressione dello stesso De Luca, in un fuorionda di febbraio “Lavora, stronza!”.
Per non parlare dei toni aggressivi e prevaricatori usati da alcuni partiti in campagna elettorale con slogan e linguaggi che non si userebbero nemmeno fra gli scaricatori di porto (con tutto il rispetto per questa categoria di lavoratori).
Campione in questo senso è la Lega di Salvini che ha usato una serie di cartelloni elettorali, dove il leitmotiv ricorrente è sbeffeggiare l’Europa, la stessa per la quale ci si candida a governare. Una campagna multi soggetto ma con uno stesso claim “Cambiamo l’Europa, prima che lei cambi noi” con immagini ogni volta diverse, ma sempre irridenti e volgari nei confronti di singole persone o di gruppi: Ursula von der Leyen in divisa militare, un uomo che mangia un insetto, o quella decisamente discriminante di una donna mussulmana che indossa un hijab.
O le immagini ancora più discriminatorie pubblicate da una candidata della Lega contro le sue avversarie politiche: Annunziata, Salis e Schlein al limite del bodyshaming. L’aspetto fisico, in un Paese civile, non dovrebbe certo essere un parametro per scegliere chi ci rappresenterà nelle Istituzioni e nulla ha a che fare con il confronto politico. E per non farci mancare nulla non poteva mancare il solito “Stai zitta” urlato dal deputato di Fratelli d’Italia Deidda contro la capogruppo del Partito Democratico Chiara Braga durante il dibattito molto acceso sull’autonomia differenziata, a cui la deputata ha reagito con grande prontezza.
Ci viene in mente Michele Murgia e il suo libro Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più un’analisi puntuale e realista di come la violenza e la discriminazione nei confronti delle donne passino anche attraverso il linguaggio. Purtroppo non solo queste frasi e questi atteggiamenti violenti, sessisti e volgari li sentiamo ancora, ma li sentiamo da coloro che dovrebbero rappresentarci al meglio nelle istituzioni.
Articolo Precedente
Cinque anni di carcere per l’attivista cinese Sophia Huang Xueqin: condannata per incitamento alla sovversione dello Stato
Articolo Successivo
Diritti civili, i partiti della destra la pensano davvero come i loro elettori? I sorprendenti sondaggi di Swg su eutanasia e aborto
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Trump e Putin al telefono per un’ora e mezzo. “Via ai negoziati sull’Ucraina”. Il presidente Usa riceve un invito a Mosca, poi annuncia: “Ci vedremo in Arabia”
Media & Regime
L’agenzia AP messa al bando dalla Casa Bianca perché non cambia nome al Golfo del Messico
FQ Magazine
Top 5 della 2ª di Sanremo: Giorgia, Cristicchi, Fedez, Lauro e Corsi – Michielin piange, Show Frassica, Balti splende| Pagelle di C.Rossi
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)