I calciatori hanno chiesto di poter votare dal loro ritiro il prossimo 30 giugno
“Estrema destra? I campanelli d’allarme sono già suonati. Dobbiamo tutti andare a votare“. Parola di Ousmane Dembelè. Non succede quasi mai che un calciatore prenda posizione su questioni politiche. Per questo le parole dell’attaccante del Psg restituiscono ben quanto sia incendiaria la situazione in Francia, dove dopo le elezioni europee il presidente Emmanuel Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale e indetto il voto anticipato. Il Paese è ancora sotto choc dopo il trionfo dell’estrema destra e la possibilità di un accordo tra il Rassemblement National di Marine Le Pen e i Repubblicani. Le tensioni sono talmente forti da coinvolgere anche la Nazionale transalpina, pronta a esordire il prossimo 17 giugno agli Europei contro l’Austria. Le elezioni in Francia si terranno il 30 giugno e i calciatori hanno chiesto espressamente di poter votare per procura dal loro ritiro di Paderborn, in Germania. Il voto infatti cade tra l’ultima partita del girone D contro la Polonia il 25 giugno e il possibile ottavo di finale del 2 luglio.
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La sirena d’allarme è suonata. Credo che dobbiamo mobilitarci per andare a votare. A tutti i francesi dico, andate a votare”, il suo appello. L’attaccante della Nazionale del ct Didier Deschamps ha aggiunto: “Ho guardato il telegiornale delle 13 e ho visto che un francese su due non ha votato. Dobbiamo tutti andare a votare”, Anche i calciatori: “La Federazione metterà in atto qualcosa affinché si possa votare per procura“. Dembelè si è fatto portavoce di un pensiero che coinvolge molti suoi colleghi della Francia, peraltro favorita per la vittoria di Euro 2024. La stella di una Nazionale che ha vinto un Mondiale nel 2018 e lo ha perso in finale nel 2022, è d’altronde Kylian Mbappè. Come Dembelè, come Coman e Upamecano: sono tutti calciatori che in qualche modo, per storia personale o per simbolicità, rappresentano il mondo delle banlieu e più in generale la multietnicità francese.
Dembelè è francese di genitori africani: è nato a Vernon in Normandia, ma è cresciuto nell’agglomerato urbano di La Madeleine d’Evreux. Probabilmente non ha dimenticato quando Jordan Bardella, attuale candidato al premierato della destra estrema di Le Pen, criticava lui e il resto della Nazionale francese per aver fatto l’inchino per il Black Lives Matter agli Europei 2021. Un gesto contro il razzismo che invece la Nazionale italiana non fece. Più in generale, Rassemblement National più volte ha criticato la Francia del calcio per via di una Nazionale da loro considerata troppo multietnica. Una caratteristica che pure è un marchio di fabbrica fina dal trionfale Mondiale del ’98. Nessun altro calciatore ha avuto il coraggio di esporsi come Dembelè, ma l’orientamento è chiaro. “Ognuno ha la propria opinione. Io ho la mia, non ho bisogno di diffonderla a tutti. Ma tra noi ne abbiamo parlato: qui in ritiro ci hanno spiegato dalle possibilità di votare per ‘procura’ e ognuno di noi farà quel che deve fare“, ha dichiarato Ferland Mendy, difensore del Real Madrid e della Nazionale francese.
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Gruppo C – L’Inghilterra “per portarla a casa” e la Danimarca per ritrovarsi
Gruppo D – La Francia dei fenomeni e l’Olanda della nuova generazione
Gruppo E – Il Belgio della transizione e la Slovacchia di Calzona
GRUPPO F – L’eterno Ronaldo contro le giovani stelle di Turchia e Georgia