di Fiore Isabella
L’attendibilità della performance giustificativa di Domenico Furgiuele, indiscusso estimatore di “X Factor”, se la gioca su più versanti, oltre ovviamente alla X Mas ripristinata dal genio plastico del generale Vannacci, enfant prodige della Lega a trazione fascista.
Un versante attendibile potrebbe essere la sua, ormai consolidata, devozione per i simboli religiosi. Ne fa fede, a Lamezia Terme, l’immagine di San Francesco che sormonta l’insegna della sua segreteria politica targata Lega di Salvini che, come tutti sanno, va totalmente in estasi mistica anche solo sfiorando un rosario. Peraltro, in questa campagna elettorale europea, il parlamentare della Lega non ha lesinato messaggi informativi alla Chiesa Lametina sull’integrazione delle risorse per il recupero del convento intitolato al Santo di Paola.
Un’altra chiave di lettura potrebbe essere un’originale croce inclinata, inavvertitamente prodotta da una postura, momentaneamente interessata da un fenomeno catalettico.
Infine potrebbe essere, ma tutto è sempre possibile, non un gesto esoterico ma un’indicazione estremamente chiara della presenza, segnalata dalla croce di Sant’Andrea, di un tratto di emiciclo di Montecitorio incustodito, indicante l’imminente arrivo di un convoglio di parlamentari, ubriachi di livore, contro un loro collega pentastellato con la bandiera italiana in mano.
Per concludere, tutte le interpretazioni sono lecite, meno la violenza (in questo caso di stampo fascista), l’ignoranza e l’arroganza del potere.