Alle forze armate tedesche mancano soldati. Mercoledì il ministro della Difesa Boris Pistorius (Spd) ha illustrato alla Commissione parlamentare Difesa e poi in conferenza stampa il suo piano per un parziale ritorno alla leva. Il progetto è ispirato all’esempio dei Paesi scandinavi e affianca a un servizio di leva selettivo la progressiva costituzione di una riserva stabile di duecentomila uomini. “Non siamo neppure in grado di procedere ad una mobilitazione generale, perché non sapremmo a chi scrivere”, ha ammesso il ministro. In effetti la consistenza dell’esercito tedesco l’anno scorso era scesa a 181.500 soldati, mentre le sue dimensioni ottimali dovrebbero superare i 203.300: anzi, stime del 2018 ne consideravano necessari addirittura più di 240mila. Senza contare i limiti oggettivi: abbandonato il modello dell’esercito di leva, infatti, mancano caserme, istruttori e armi.
Nei piani del ministro, quindi, si deve voltare pagina: dall’anno prossimo circa quattrocentomila neo-diciottenni, sia maschi che femmine, riceveranno un questionario sulla loro disponibilità al servizio militare o alla difesa civile. I maschi saranno obbligati a rispondere, mentre le ragazze potranno farlo volontariamente. Successivamente, una parte di loro verrà invitata alle selezioni, che per i maschi saranno obbligatorie: i più idonei e motivati potranno accettare il servizio. In questo modo, già nel corso della legislatura si stima di arruolare cinquemila nuove reclute volontarie in aggiunta alle diecimila che in media sono in servizio, per poi aumentarne progressivamente il numero. Finora, quindi, l’obbligo (per i maschi) consiste solo nel rispondere al questionario e partecipare alle selezioni: se i target previsti non si raggiungeranno, però, Pistorius non ha nascosto che si dovrà pensare ad una coscrizione obbligatoria tra i selezionati. Il servizio durerà almeno sei mesi, ma il ministro spera che in molti, dopo aver acquisito una professionalità, opteranno subito per la ferma fino 23 mesi o per la scuola ufficiali. Queste scelte, ha specificato, saranno promosse prevedendo un premio oltre la normale diaria (non si sa ancora se in denaro, in garanzie pensionistiche o professionali). La speranza di Pistorius è che fino a centomila giovani si dicano disponibili e circa cinquantamila partecipino alle selezioni, da cui, infine, dovrebbero venire fuori 22mila nuove reclute. La scelta di imporre la risposta solo ai maschi dipende da una ragione normativa: per rendere obbligatorio il servizio di leva femminile, infatti, si dovrebbe intervenire sulla Costituzione e non ci sarebbero i tempi tecnici per farlo prima della fine della legislatura.
Insomma, anche se Pistorius assicura di non voler tornare al modello della leva, il piano getta le basi per poterlo reintrodurre in futuro. Il partito del ministro, la Spd, chiede però di puntare sulla volontarietà e sugli incentivi, come l’ottenimento gratuito della patente, ritenendo che questo basterà ad attirare sufficienti volontari. I Verdi e i liberali della Fdp, gli altri partiti di maggioranza, sono invece scettici: chi cambiasse idea dopo aver partecipato alle selezioni, sottolineano, non potrebbe essere obbligato alla leva alla luce del diritto all’obiezione di coscienza. Favorevole però gran parte dell’opposizione: l’ultradestra di AfD è per il pieno ritorno al servizio militare obbligatorio, mentre i popolari della Cdu, seguendo una mozione dell’ala giovanile all’ultimo congresso, vorrebbero reintrodurlo parzialmente, con l’alternativa del servizio civile. Lo ha ribadito il vicecapogruppo al Bundestag Johann Wadephul: “I volontari non basteranno, mancano già adesso ventimila reclute. Ne serviranno molte di più in futuro. Dovremo perciò chiedere ai cittadini un servizio obbligatorio, dire loro “devi essere un anno a disposizione del Paese” nell’esercito o in altri servizi”, afferma, dicendosi scettico sulla distinzione tra maschi e femmine, che “non è adeguata ai tempi”. Decisamente contrari invece la Linke e Bsw, il nuovo partito di sinistra fondato da Sahra Wagenknecht.
Alla luce delle divisioni interne alla stessa maggioranza è difficile prevedere se il piano di Pistorius potrà essere presentato e approvato dal Bundestag in questa legislatura. Occorrerebbero circa 1,4 miliardi, difficili da reperire. Il ministro della Difesa però è categorico: l’esercito deve diventare idoneo alla guerra entro il 2029. “C’è una nuova situazione di minaccia. La Russia non ha attaccato solo l’Ucraina ma stanno aumentando anche gli attacchi verbali contro altri Stati. La Duma ha aumentato la produzione di armi. Secondo tutti gli esperti militari internazionali si deve partire dal presupposto che dal 2029 la Russia sarà militarmente capace di attaccare uno Stato della Nato od uno confinante”, ha dichiarato. L’esercito di leva fu definitivamente abbandonato in Germania nel 2011 a fronte delle necessità di un solo esercito professionale per missioni all’estero: è rimasta però la possibilità della coscrizione obbligatoria in caso di necessità di difesa nazionale.