Prove su strada

Hyundai Tucson, la prova de Il Fatto.it – L’evoluzione dello stile: dentro è tutta nuova – FOTO

Per i milanesi, imboccare la via Cassinis significava anche avviarsi verso la Riviera Adriatica. Quando non c’era l’Autostrada del Sole, era qua, in piazzale Corvetto, che ci si immetteva sulla via Emilia. C’è ancora chi “orgogliosamente” ricorda di averci messo otto ore per arrivare a Rimini, in fondo alla Consolare che attraversava mille paesi e città della pianura padana, negli anni in cui l’esodo di inizio agosto era un evento serio, quasi biblico. Ah, che tempi.

Ora la via Cassinis fiancheggia lo stradone che porta all’autostrada e ospita parecchie concessionarie di auto. Da poco c’è pure la sede milanese di Autotorino, il gruppo multimarca guidato da Plinio Vanini che da un trentello abbondante vende le auto del brand Hyundai e che ha ospitato nel suo nuovo e grande hub meneghino, il tredicesimo in Italia dedicato alla Casa coreana, la presentazione del face-lift della quarta generazione della Tucson. La zona è vicina al villaggio olimpico dove alloggeranno tanti atleti delle Olimpiadi invernali del 2026 e, sperano i tifosi rossoneri, all’area di San Donato in cui dovrebbe nascere il futuro stadio dell’AC Milan.

E a proposito di sport, per il test drive della rinnovata vettura (prodotta nella Repubblica Ceca) abbiamo scelto l’allestimento N-Line, il più cattivello, nella versione ibrida. Una vettura lunga oltre 4 metri e mezzo, col cambio automatico azionabile grazie alla levetta posta alla destra del volante a tre razze. Comodosa e con un assetto non esageratamente aggressivo, la macchina è cambiata più dentro che fuori, dove gli stilisti hanno lavorato di cesello, con piccoli interventi che hanno migliorato, esteticamente parlando, soprattutto il posteriore, grazie alla bella luce-firma che unisce le fanalerie esterne. All’interno colpisce a prima vista il grande spazio del tunnel centrale, dove si può caricare per induzione lo smartphone, e dopo aver acceso il motore fanno una bella scena i due schermi da 12,3” affiancati sulla plancia. La potenza della versione più cool (il full hybrid è destinato a valere il 60% delle vendite) rimane più o meno invariata a 215 cavalli ma con un maggiore apporto del motore elettrico, che regala brio nelle ripartenze.

Capitolo prezzi. Si parte dai 32.850 euro della XTech con il 1.6 turbo benzina mild hybrid ma il cuore della gamma è il full hybrid, che costa da 36.800 a 41.800 euro. Per le quattro ruotre motrici, a parità di allestimento, si devono sganciare 2.100 euro in più. In listino ci sono anche le versioni diesel-mild hybrid e plug-in, (solo con trazione 4×4). Sul fronte vendite, Tucson guida dal 2022 la graduatoria dei C-Suv. In Italia, l’anno scorso, è stato il C-Suv più comprato ed è superiore alla media la quota degli acquirenti privati. Insomma, la vettura ha il vento in poppa e spera di veleggiare bene anche dopo il face-lift. Intanto, nella comunicazione pubblicitaria scelta da Hyundai si erge anche un tardo-berlusconiano “Per fortuna che Tucson c’è”. Nello spot tv, tuttavia, la moglie molla i bimbi al marito e babbo e se ne va beata a fare un giro sulla macchina fino all’imbrunire…