La spaccatura del centrodestra a Vittorio Veneto è cosa oramai nota. Ma ora, in vista del ballottaggio del prossimo 23 e 24 giugno, la Lega ha deciso: pieno appoggio al centrosinistra. Ad ammetterlo, a sorpresa, è il candidato del Carroccio Giovanni Braido, della coalizione composta da Lega, FdI, Indipendenza Veneta, Forza Vittorio e la lista civica Giovanni Braido sindaco. Sconfitto e arrivato terzo alle ultime amministrative, con il 22% di voti, il leghista ha deciso di invitare i suoi elettori a sostenere la candidata del centrosinistra Mirella Balliana, boicottando così il candidato di Forza Italia, Gianluca Posocco (ex Lega).

Nel comune in provincia di Treviso, il 29 marzo scorso, i forzisti avevano spaccato il fronte di maggioranza, decidendo di appoggiare la candidatura di Posocco, in coalizione con la lista guidata da Gianantonio Da Re, europarlamentare e storico esponente del Carroccio espulso. Noto alle cronache anche per aver dato a Matteo Salvini del “cretino”. E dopo il risultato delle urne – 41% alla coalizione di sinistra e 32% a quella di destra con Forza Italia – Vittorio Veneto tornerà a votare per scegliere il primo cittadino.

E appare dunque insanabile la spaccatura del centrodestra vittoriese. Braido, come riportato dal quotidiano Treviso Today, sembra aver apprezzato l’interessamento della candidata del centrosinistra nei suoi confronti dopo la sconfitta alle elezioni. Ma l’esponente del Carroccio intende chiarire: l’invito è solo di votare Balliana e non di schierarsi con lei. Ma c’è dell’altro. Nel caso di elezione di Posocco a sindaco, Braido ha già annunciato che rinuncerà al suo incarico di consigliere di minoranza che gli spetta di diritto dopo i risultati elettorali del primo turno. Mentre se a vincere sarà il centrosinistra, è pronto a tornare in consiglio comunale

Vittorio Veneto non è un caso isolato. Il terremoto politico che ha provocato la spaccatura dei fronti del centrodestra era già avvenuta a Bassano del Grappa (Vicenza), dove la Lega ha scaricato la sua sindaca per andare contro Fratelli d’Italia. E poi a Chioggia (Venezia), dove il sindaco del Carroccio, Mauro Armelao aveva comunicato, il 29 marzo scorso, con una nota, la rottura definitiva con il partito di Giorgia Meloni. Uno strappo che si era consumato – aveva scritto il primo cittadino – “dopo quattro mesi di tira e molla, iniziati con la revoca delle deleghe all’ex vice sindaco Daniele Tiozzo Brasiola in quota FdI, revoca concordata con il loro segretario provinciale di Venezia”.

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