Calcio

Mondiali 2030, il Marocco vuole farsi lo stadio più grande del mondo: costerà mezzo miliardo di euro

Uno stadio da mezzo miliardo di euro. Il Marocco pensa al futuro, direzione Mondiali 2030 (che sarà ospitato da Spagna e Portogallo, oltre ad Argentina, Uruguay e Paraguay e Marocco appunto). Con una capienza prevista di 115mila posti, lo stadio Grand Casablanca – che ospiterà la competizione più importante del calcio – diventerà il più grande al mondo. Come dichiarato dal membro del consiglio comunale di Casablanca, Karim Glaibi, lo stadio verrà costruito su un terreno di 100 ettari nel comune di El Mansouria, provincia di Benslimane. I lavori partiranno a breve e termineranno all’incirca nel 2028. Un’opera che si prospetta maestosa ma che sicuramente non va nella direzione della sostenibilità. Anzi, sembra l’inizio di una tetra replica di quanto accaduto in Qatar, con la sfilza di cattedrali nel deserto costruite per i Mondiali 2022 al prezzo di miliardi di dollari (spiccioli per gli sceicchi) e soprattutto della vita dei migranti sfruttati nei cantieri.

Lo stadio più grande del mondo: un’opera sfarzosa stile Qatar 2022
Cinque miliardi di dirham (459 milioni di euro) da investire in uno stadio. Le spese e lo sfarzo del Qatar sembrano non aver insegnato nulla, almeno dalle premesse di questa opera. All’interno dello stadio ci saranno anche una pista d’atletica, una piscina coperta, un centro commerciale e un hotel all’interno del Grand Casablanca: tutto molto bello. Anzi bellissimo, ma troppo costoso. L’unica differenza rispetto al Qatar è che – quantomeno nelle intenzioni – lo stadio dovrebbe essere poi utilizzato dai due club storici di Casablanca, che hanno un seguito enorme.

Il finanziamento per realizzare l’impianto proviene da un accordo firmato dal governo marocchino con la società di investimento pubblico Caja de Depósito y Gestiones che ha stanziato un budget totale di 14,5 miliardi di dirham (circa 1,3 miliardi di euro) per ristrutturare altri sei stadi situati a Tangeri, Casablanca, Rabat, Agadir, Marrakech e Fez. Saranno tutti innovativi e moderni, ma l’etica nel mondo degli affari (e del calcio) è solo un lontano ricordo.