La presentazione del programma elettorale del Partito laburista britannico, giovedì, ha destato particolare attenzione, visto che i sondaggi indicano il suo leader Keir Starmer come prossimo primo ministro e le elezioni, fissate per il 4 luglio, sono ormai prossime. Questi sono gli impegni principali.

Creazione di ricchezza per i lavoratori – Il Labour si propone come il partito della creazione e ridistribuzione di ricchezza, puntando a migliorare il tenore di vita dei lavoratori, che nei 14 anni di governo conservatore sono stati fortemente penalizzati sia dalla dalla crisi finanziaria del 2008/2009 che dalla pandemia, e hanno visto un consistente calo del loro potere d’acquisto. Il programma mira a stimolare gli investimenti in formazione, competenze, tecnologia e infrastrutture per aumentare la produttività, un settore in cui il Regno Unito è indietro rispetto ad altri paesi. Ma non offre dettagli concreti sulle politiche per incentivare gli investimenti eccetto alcune riforme della pianificazione e dell’istruzione e 3,5 miliardi di sterline in investimenti verdi.

Piani per raccogliere 8 miliardi di sterline – Il manifesto del partito presenta proposte fiscali e di spesa relativamente modeste, con piani per raccogliere 8 miliardi di sterline attraverso cambiamenti nel regime fiscale per i non domiciliati, contrasto all’evasione fiscale, IVA sulle scuole private e una tassa sugli extra-profitti delle grandi aziende energetiche: ma sono gocce nel mare del deficit pubblico. I fondi saranno destinati a investimenti verdi, operazioni del sistema sanitario NHS, personale per la salute mentale, insegnanti esperti e iniziative minori come i club per la colazione gratuita nelle scuole primarie. È previsto un tesoretto da 2,5 miliardi di sterline delle entrate previste, per cui non è indicata destinazione, come fondo per garantire la stabilità fiscale.

Nuovo comando per le frontiere e la sicurezza – Eliminato il programma Ruanda, il fallito piano dei Conservatori per scoraggiare gli arrivi attraverso il Canale della Manica su piccole imbarcazioni con la minaccia di deportazioni nel paese africano, ma non cambia l’approccio punitivo verso l’immigrazione ‘irregolare’. In programma la creazione di un nuovo Comando per le Frontiere e la Sicurezza, con un budget iniziale di 75 milioni di sterline. Questo comando concederà agli investigatori poteri simili a quelli antiterrorismo per combattere il contrabbando. Lotta difficile, che dipende molto dall’allineamento sulle politiche migratorie con Francia e Unione Europea.

Impegno su Nucleare e Nato – Il Labour afferma un impegno “assoluto” alla deterrenza nucleare del Regno Unito e all’appartenenza alla Nato, segnando una chiara rottura con la precedente leadership sotto Jeremy Corbyn. Nonostante il sostegno al Trident sia stato mantenuto, il manifesto sottolinea una revisione completa della difesa per valutare le minacce e lo stato delle forze armate, che guiderà la futura spesa per la difesa e l’impegno a destinare il 2,5% del Pil alla Difesa.

Aumento delle visite e delle operazioni del sistema sanitario NHS – Il Labour promette di aumentare di 40.000 le visite e le operazioni del NHS all’anno espandendo i servizi nei weekend e utilizzando il settore privato. È un tema elettorale caldo: al momento, le liste d’attesa hanno superato i 7 milioni. Il meccanismo è stato testato con successo in alcune aziende ospedaliere, ma non è chiaro se possa risolvere problemi accumulati in anni di sotto finanziamento e potrebbe imporre sacrifici e tagli altrove.

Costruzione di 300.000 case all’anno – Il Labour promette di costruire 1,5 milioni di nuove case in Inghilterra nei prossimi cinque anni, un livello di costruzione abitativa che non si vedeva dagli anni ’60. Dato che meno di 150.000 case sono state avviate nell’ultimo anno, raggiungere questo obiettivo sarà una sfida, che già i Conservatori non sono stati in grado di vincere. Il piano si basa su riforme delle regole di pianificazione e dei prezzi dei terreni per aumentare l’offerta del settore privato, ma richiede anche contributi significativi da parte delle associazioni abitative e dei consigli locali e si scontra anche con la scarsa disponibilità di terreno edificabile pubblico – una ampia percentuale di terreno edificabile è ancora in mano di aristocratici e miliardari privati.

24 miliardi di sterline per iniziative verdi – L’impegno di spesa più significativo del Labour è di 23,7 miliardi di sterline per misure verdi, a conferma dell’impegno del partito nelle politiche ambientali. Il piano include il finanziamento di una Great British Energy company, cioè una società pubblica, per accelerare il dispiegamento di energie rinnovabili e nucleare e migliorare l’efficienza energetica abitativa. L’obiettivo collaterale è creare posti di lavoro e ridurre le bollette, ma si scontra con la difficoltà nel convincere i proprietari di case a investire in sostenibilità e la resistenza locale ai progetti di energia rinnovabile.

Sistema di assistenza “Home-First” – Il manifesto del partito delinea una visione per un Servizio Nazionale di Assistenza con standard nazionali per la qualità dell’assistenza, enfatizzando l’assistenza domiciliare per promuovere l’indipendenza del paziente e non gravare sulle strutture pubbliche. Il Labour propone anche un accordo equo per il personale di assistenza per migliorare retribuzioni e condizioni. È inclusa una garanzia per i residenti delle case di cura di vedere i familiari, affrontando le questioni evidenziate durante la pandemia. Non sono indicate le fonti di finanziamento per queste riforme.

IVA sulle tasse delle scuole private – Questo è un punto relativamente controverso, ma che pesca nel rancore sociale di un paese dove la forbice fra ricchi e lavoratori si è ampliata. Il Labour intende aggiungere il 20% di IVA alle tasse scolastiche delle scuole private per finanziare 6.500 insegnanti aggiuntivi nelle scuole statali dell’Inghilterra. Questa misura ha suscitato preoccupazioni tra i genitori con redditi medi, che temono di essere esclusi dall’istruzione privata (con costi medi da 30mila sterline l’anno). L’obiettivo è raccogliere 1,6 miliardi di sterline all’anno. Ma ci sono dubbi sull’efficacia del piano: la prevedibile fuga di molte famiglie dal settore privato aumenterà la pressione su quello pubblico, che ha già problemi di reclutamento e abbandono degli insegnanti.

Divieto di vendita di auto a benzina e diesel entro il 2030 – Il Labour intende ripristinare il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2030, invertendo la decisione del governo di estendere la scadenza al 2035. L’obiettivo è fornire certezza ai produttori e incoraggiare l’adozione di veicoli elettrici. Il Labour prevede di standardizzare le informazioni sulle condizioni delle batterie per i compratori di seconda mano e accelerare l’installazione di punti di ricarica, sebbene non siano menzionati obiettivi specifici.

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