A Milazzo (Messina) un docente dell’istituto tecnico – economico “Leonardo da Vinci” nei giorni scorsi è finito in ospedale dopo essere stato aggredito brutalmente da un suo studente bocciato. A Palermo, al liceo scientifico “Cannizzaro”, un professore si è invece preso uno schiaffo per un’assenza segnata sul registro. Due episodi gravi che hanno sollecitato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, Giuseppe Pierro, a convocare con urgenza e in via straordinaria, per giovedì 20 giugno, i rappresentanti del Forags, il Forum regionale delle associazioni dei genitori della scuola siciliana e i rappresentanti dell’organo di garanzia regionale istituito presso l’Usr Sicilia.

I due episodi hanno acceso dibattiti nell’opinione pubblica. A Milazzo, poco dopo aver scoperto di essere stato bocciato, un minorenne ha incrociato nei corridoi dell’Istituto il suo professore di Matematica e lo ha aggredito a calci e pugni, colpendolo persino con una testata. Poi è fuggito, prima dell’arrivo della polizia. I genitori del ragazzo erano stati informati dello scarso rendimento scolastico e della conseguente bocciatura del figlio e non avevano mosso alcuna protesta nei confronti del consiglio di classe. A non accettare il “verdetto” è stato invece proprio lo studente.

Nel capoluogo siciliano, uno studente di sedici anni ha colpito con uno schiaffo il proprio professore dopo che quest’ultimo aveva annotato un’assenza ingiustificata sul registro elettronico. Come segnala Repubblica Palermo, l’episodio si è verificato durante la seconda ora di lezione. Il docente, dopo aver atteso circa venti minuti, avrebbe regolarmente registrato l’assenza dello studente, come previsto dalle procedure scolastiche. Poco dopo, il ragazzo, probabilmente avvisato dalla notifica sul cellulare, è entrato in classe con atteggiamento provocatorio e ha aggredito il docente di fronte agli altri studenti. Denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine è stato convocato subito un Consiglio di disciplina urgente per la prossima settimana.

“Atti come questi non devono essere trascurati“, dice Pierro a IlFattoQuotidiano.it. “Nella valutazione di questi casi, che pure meritano la giusta attenzione e la ricerca delle ragioni che inducono gli studenti o i loro genitori a compiere azioni istintive, il rischio è che si tenda a giustificare vicende così deprecabili adducendo motivazioni non accettabili in una società civile. Per nessun motivo si può tollerare l’aggressione sia fisica sia verbale”, aggiunge il direttore. “È bene che si comprenda che la Scuola è lo Stato e chi aggredisce la Scuola, sia essa rappresentata dal dirigente scolastico, dal docente e da altro personale al servizio dell’istituto, offende lo Stato. Servono percorsi formativi di sensibilizzazione e di confronto come prevede la recente Legge entrata in vigore il 30 marzo di quest’anno e fortemente voluta dal ministro Valditara proprio per tutelare tutto il personale scolastico. Esiste anche un disegno di legge sulla riforma del voto in condotta, già approvato dal Senato, che punta a un cambiamento culturale profondo, basato su merito, responsabilità e chiarezza”, sottolinea.

Pierro sta segnalando al ministero dell’Istruzione tutti i casi affinché si possa assicurare agli aggrediti il sostegno che meritano: “È quanto mai urgente – sottolinea il direttore – un cambiamento culturale che riporti al centro del dibattito l’importanza del rispetto dell’autorità e delle regole di convivenza civile in ambito scolastico tra giovani e adulti, tra coetanei e tra le famiglie e i docenti”.

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