I professori pensionati salvano gli esami di maturità che prenderanno il via mercoledì 19 giugno alle ore 8,30: il 10-15% dei membri delle commissioni d’esame, infatti, sarà composto dai docenti che sono andati in pensione da non più di 3 anni e che hanno fatto domanda per coprire i ruoli di commissari o presidenti di commissione. È un dato che si apprende dall’Associazione nazionale presidi. Grazie a loro sarà possibile, pertanto, garantire lo svolgimento regolare degli esami al via il 19 giugno.
Anche quest’anno c’è il rischio di defezioni tra i commissari d’esame è già in questi giorni gli Uffici scolastici regionali hanno aperto le iscrizioni per i docenti supplenti che intendono far parte delle commissioni d’esame proprio per fronteggiare le rinunce che sono attese numerose, anche in questa occasione, da parte dei professori di ruolo. Alcuni Usr, come quello del Lazio, hanno aperto le iscrizioni per le supplenze anche ai pensionati, come prevede la normativa nazionale: “Ci sono state diverse candidature tra i docenti pensionati e quasi tutte saranno utilizzate per le sostituzioni, rappresentano circa il 10% del totale nella nostra regione”, fa sapere Paola Sabatini, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio.
Le lamentele principali dei commissari designati riguardano l’assegnazione in scuole molto distanti tra loro all’interno dello stesso Comune, senza riconoscimento di rimborsi per gli spostamenti, e i compensi rimasti fermi dal 2007 che vanno dai 1.249 euro lordi per i presidenti ai 911 euro per i commissari esterni, con maggiorazioni in base alle distanze da percorrere. Per i commissari interni il compenso è di 399 euro lordi.
Lunedì è prevista la riunione plenaria delle commissioni in vista degli esami di Stato. Il presidente, dopo aver verificato la composizione delle commissioni e la presenza dei commissari, comunicherà i nominativi dei componenti assenti all’Ufficio scolastico regionale. Durante la riunione verranno anche individuati e definiti gli aspetti organizzativi delle attività previste durante i giorni dell’esame, in particolare, la data di inizio dei colloqui per ciascuna classe e, in base al sorteggio, l’ordine di convocazione dei candidati.
La maturità quest’anno interessa 526.317 studenti che verranno esaminati da 14.072 commissioni, per un totale di 28.038 classi. Dai licei arriva il maggior numero di candidati, sono 266.057, seguono quelli degli istituti tecnici, 172.504; infine ci sono 87.756 studenti degli istituti professionali. Si parte mercoledì 19 giugno alle ore 8.30 con la prima prova, uguale per tutti, e si prosegue il giorno successivo, sempre alle 8.30 con prove diverse secondo le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio (qui i dettagli sulle materie della seconda prova). Dal lunedì successivo è previsto l’inizio dei colloqui: le commissioni ascolteranno al massimo 5 candidati al giorno. Per alcuni studenti, però, l’inizio dell’orale slitterà a causa dei ballottaggi: nei comuni dove il sindaco non è stato eletto al primo turno, infatti, si torna alle urne domenica 23 e lunedì 24, fino alle ore 15. Compatibilmente con lo spoglio e la successiva pulizia degli ambienti, l’inizio degli orali, nelle scuole sede di seggio elettorale, slitterà quindi al martedì o al mercoledì della stessa settimana. Tra i comuni capoluogo di Regione che andranno al ballottaggio ci sono Bari, Campobasso, Potenza, Firenze e Perugia. A questi si aggiungono tre capoluoghi di provincia, e cioè Caltanissetta, Pescara e Bergamo.