Marine Le Pen sembra sapere molto bene che per gustare la vendetta è necessario attendere. Ed è disposta a farlo. La tentazione di prendersi tutto il jackpot dopo il fallimento politico di Emmanuel Macron alle ultime Europee le sarà certamente venuto, ma la leader di Rassemblement National sa bene che compiere un passo falso, accelerare i tempi, potrebbe mettere a rischio il suo percorso che punta dritto all’Eliseo, in un processo di normalizzazione del suo partito e della sua figura che non ammette passi falsi. Così, anche in caso di un altro trionfo alle prossime elezioni convocate dal presidente per il rinnovo dell’Assemblea, la leader di estrema destra ha già assicurato: “Non chiederò le dimissioni di Macron, punto alla coabitazione“.
La sua strategia ha un chiaro obiettivo: non affrettare i tempi e puntare tutto sulle elezioni presidenziali del 2027, quando scadrà il mandato del leader di Renaissance. Mostrarsi rispettosa delle istituzioni è fondamentale per permettere ai cittadini e alle altre forze politiche di percepire il suo partito non più come un gruppo di neofascisti, xenofobi ed euroscettici, mostrandone invece la ‘faccia pulita‘. Non è un caso, quindi, se la politica francese motiva la sua posizione dicendosi “molto rispettosa delle istituzioni, non perseguo il caos istituzionale” in un’intervista a Le Figaro in cui parla di cooperazione con il presidente francese Emmanuel Macron, del quale non intende chiedere le dimissioni per “rispetto istituzionale”: “Cerco semplicemente la coabitazione” con Macron presidente e Jordan Bardella che diventerebbe così premier.
Difficile per il capo dello Stato francese, così, pensare che una maggioranza di destra, anche nel tentativo di indebolirla sapientemente, possa logorarsi in una coabitazione sofferta fino al 2027. Con questo atteggiamento di apertura da parte di Le Pen non sarà difficile per RN imputare tensioni e blocchi al presidente in carica.
Che la strategia della leader di destra sia studiata e, in alcuni casi, efficace, lo dimostra, tra i vari esempi, anche ciò che ha detto lo storico e avvocato Serge Klarsfeld, grande difensore della causa dei deportati ebrei di Francia e noto come “il cacciatore di nazisti“. L’88enne ha annunciato che nel caso di duello con il Nuovo Fronte Popolare di sinistra alle legislative francesi, voterebbe per il Rassemblement National. Che, ha aggiunto, “ha fatto la sua mutazione” e “sostiene gli ebrei”. Se la sua lettura sia vicina alla realtà lo dirà il futuro, ma la strategia di Le Pen sta portando i suoi frutti.