Un cittadino ucraino di 38 anni è stato fermato dalla Squadra Mobile di Bologna con l’accusa di aver ucciso un connazionale di 40 anni. L’omicidio è avvenuto sabato 15 giugno all’interno dell’abitazione della vittima in via Ferrarese. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, è stato individuato grazie a una serie di indizi raccolti dagli investigatori.
La vittima, Roman Matvieiev, erta stata trovata riversa a terra, priva di sensi, al primo piano del civico 125 di via Ferrarese, con una profonda ferita alla testa. Subito soccorso, è stato trasportato all’ospedale Maggiore, dove è stato operato d’urgenza per un trauma alla pancia, che ha richiesto l’asportazione della milza, e una frattura al cranio. Nonostante gli sforzi medici, Roman è deceduto nella tarda mattinata di ieri. A scoprire il corpo è stato un amico 52enne della vittima, che non viveva con lui ma nella sua cantina al piano interrato. L’uomo, non avendo avuto notizie di Roman, è salito al primo piano e ha trovato l’amico in gravi condizioni.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal pm Michele Martorelli, e gli specialisti della Polizia Scientifica. Le indagini hanno portato al fermo del connazionale di 38 anni, rintracciato in zona Pilastro a bordo di un mezzo. L’uomo, già con precedenti di Polizia, avrebbe agito per motivi passionali. Questi elementi hanno portato il Pubblico Ministero a emettere un provvedimento di fermo per omicidio nei confronti del cittadino ucraino: condotto in Questura e sottoposto a perquisizione, è stato poi interrogato e portato in carcere. La vicenda ha scosso profondamente i residenti del quartiere e ha portato alla luce dettagli inquietanti sulla vita delle due persone coinvolte.
Un’anziana residente al piano rialzato, proprio sotto l’appartamento della vittima, ha raccontato: “Spesso sentivamo delle urla provenire da casa sua. Lo abbiamo anche visto rincasare barcollando diverse volte. Ieri ho udito una lite, se non ricordo male era tardo pomeriggio“. La donna ha aggiunto che lei e altri vicini si erano più volte lamentati delle condizioni di degrado della cantina dove viveva l’amico della vittima, senza ottenere risultati dall’amministratore del condominio. Un’altra vicina ha invece raccontato: “Ho visto i lampeggianti dell’ambulanza riflessi sui vetri delle finestre, ieri sera intorno alle 21. Quando è stata aperta la porta, ho visto Roman a terra. Abitava qui da 3 o 4 anni, prima viveva qui la madre. Spesso lo abbiamo sentito urlare”.