Nel ranking olimpico è il primo atleta in Italia, eppure la sua Federazione ha deciso, di fatto, di non portarlo a Parigi. È l’assurda vicenda di cui è vittima Michele Sarzilla, 36enne di Seriate (Bergamo), che negli ultimi due anni ha raccolto i migliori risultati – tra gli azzurri – nel triathlon. La settimana scorsa, però, la FITRI ha diramato le convocazioni per le Olimpiadi francesi: tra gli uomini, ci sono Gianluca Pozzatti e Alessio Crociani. Il primo figura al 38esimo posto nel ranking, il secondo al 95esimo. Sarzilla (23esimo), invece, sarà riserva. Il che significa che non partirà per Parigi, ma entro le 72 ore prima della competizione individuale dovrà restare a disposizione, per un’eventuale chiamata, qualora uno dei due colleghi non possa essere al via.

Nell’entourage di Sarzilla c’è grandissima delusione mista a rabbia. “Sono profondamente affranto” ha scritto lui, che ha parlato di “sconfitta per il sistema dello sport italiano” e che ora, con buone probabilità, vedrà sfumare – suo malgrado – il sogno olimpico. Il mondo del triathlon si sta schierando in queste ore dalla parte di Sarzilla chiedendo, da più parti, un ripensamento da parte della FITRI. Ma qual è la ragione alla base della scelta della commissione tecnica? Sarzilla e Pozzatti (il secondo in classifica) non fanno parte di alcun gruppo militare, ma vengono da due società sportive private. La Federazione, dunque, con la loro convocazione, avrebbe faticato a giustificare gli investimenti fatti negli ultimi tre anni nei gruppi militari. Ed ecco – è la ricostruzione – la decisione di portare un esponente delle Fiamme azzurre (polizia penitenziaria). La ragione ufficiale, comunicata all’atleta bergamasco, è che un algoritmo, che tiene conto delle varie prestazioni (suddivise tra individuale e staffetta) ha calcolato che Pozzatti e Crociani sono più performanti nella staffetta, gara più breve su cui la FITRI punterebbe maggiormente in termine di risultati.

Ma la vicenda ha avuto conseguenze che hanno coinvolto la Federazione stessa. Sei consiglieri (su dieci, presidente escluso) del Consiglio federale si sono dimessi – per questa e altre vicende – e ora il numero uno Riccardo Giubilei, non godendo più della maggioranza – e della fiducia del Consiglio – resterà in carica fino al 31 agosto, quando sono previste nuove elezioni. Sarzilla, in tutto ciò, ha appreso della mancata convocazione da un post su Instagram (va detto che la commissione tecnica lo ha chiamato, attraverso WhatsApp, alle 22 di giovedì scorso, una volta sola, senza ottenere risposta “per ragioni tecniche”). Sarzilla, dal momento che è stato individuato come riserva, non potrà appellarsi al Tas (Tribunale arbitrale dello sport, con sede a Losanna).

“Non posso che essere profondamente amareggiato per la convocazione di Michele come riserva olimpica e non come primo degli azzurri, contrariamente a quanto i risultati delle gare raccontano – ha detto il presidente della DDs, la società di Sarzilla, Luca Sacchi – la Federazione, nella persona del suo presidente, del direttore tecnico e del direttore sportivo, certifica una pochezza umana che tengo a segnalare e che accompagna di pari passo una decisione perlomeno discutibile”.

Aggiornamento: lettori e lettrici segnalano anche la vicenda che ha coinvolto Ilaria Zane, molto simile a quella di Sarzilla. Terza nel ranking italiano, Zane è stata superata per il terzo slot disponibile da Alice Betto, che fa parte delle Fiamme Oro.

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

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