Due settimane dopo, avrebbe potuto ripetersi la tragedia del fiume Natisone, in provincia di Udine, dove tre ragazzi di origini rumene sono stati travolti dalla piena, annegando. Questa volta il teatro è in Veneto, sulle rive del fiume Brenta, a Fontaniva, in provincia di Padova. Due bengalesi, di 35 e 44 anni, residenti a Vicenza, hanno cercato di attraversare il fiume, anche se la corrente era forte e la portata d’acqua tale da rendere impossibile il guado. Uno è riuscito a salvarsi da solo, ma per il secondo, rimasto aggrappato a un tronco, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con l’elicottero. Uno di loro si è calato dall’alto, appeso a una fune, finché ha raggiunto il malcapitato, lo ha afferrato, legato e lo ha portato in salvo.
Si tratta di un intervento simile a quello che in Friuli avrebbe potuto salvare la vita a Cristian Molar, (il cui corpo non è ancora stato ritrovato), Patrizia Cormos e Bianca Doros. Il 31 maggio, però, l’elicottero con i soccorsi è arrivato pochi minuti dopo che i tre ragazzi erano scomparsi tra i flutti, travolti da una piena improvvisa. In provincia di Padova uno dei due bengalesi, il più anziano, non ha avuto problemi a passare da una sponda all’altra. Il secondo uomo, invece, a metà percorso si è bloccato, sia per l’acqua gelida, sia per la forte corrente. Colto da autentico terrore, è salito su un grosso tronco, rimasto impigliato nell’acqua. L’amico ha dato l’allarme, riuscendo a farsi capire e a indicare la posizione, nonostante non parli bene l’italiano.
La telefonata è stata raccolta dal 115 dei vigili del fuoco di Padova. Una squadra è partita dal distaccamento di Cittadella, con un camion e un fuoristrada che trainava un gommone. Una squadra di tecnici specializzata in interventi speleologici, alpini e fluviali, è partita da Padova. A Venezia è stato fatto decollare volo l’elicottero Drago 149 (lo stesso che non riuscì ad arrivare in tempo sul Natisone) con i sommozzatori a bordo. Intanto sono state attivate due ambulanze e una pattuglia di carabinieri di Cittadella. Arrivato sopra l’albero dove il bengalese era ormai stremato, un vigile del fuoco si è calato grazie al verricello, ha imbragato l’uomo e si è fatto issare a bordo.
L’intervento si è concluso per entrambi all’ospedale di Cittadella, dove al più giovane è stato riscontrato un principio di ipotermia (non è grave), mentre il più anziano è stato dimesso. Quella zona del Brenta è tristemente famosa perché teatro di annegamenti durante l’estate, di persone che entrano sventatamente in acqua. Un mese fa due minorenni avevano raggiunto un isolotto di ghiaia, ma non erano più riusciti a rientrare. Anche in quel caso era dovuto intervenire l’elicottero per portarli in salvo.