La cronaca è già agli atti: l’agente di Khvicha Kvaratskhelia, insieme al padre sempre molto presente, hanno candidamente ammesso di voler far trasferire altrove il giocatore. Apriti cielo. La Napoli calcistica da domenica sera non parla d’altro, anche perché il tema che sembrava già risolto in partenza, ora rischia di scivolare nella classica trattativa di calciomercato a mezzo stampa, con irrigidimenti da tutte le parti che non servono a nessuno. Soprattutto ad Antonio Conte.
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Qualche passo indietro: a inizio giugno il Psg ha bussato alla porta del Napoli non per Victor Osimhen, ma proprio per il georgiano. Sul piatto, 100 milioni di euro alla società, un ingaggio importantissimo a Kvaratskhelia e la prospettiva di giocare la Champions League. L’entourage del giocatore ha subito drizzato le antenne, Aurelio De Laurentiis proprio no: era in trattativa con Conte per la firma del contratto e l’allenatore era stato molto chiaro, sia sul georgiano, sia su Giovanni Di Lorenzo. Il risultato non è sembrato il massimo: il difensore deve ancora ricucire uno strappo profondo con l’ambiente, nonostante sia capitano; l’attaccante invece ha fatto capire di voler cambiare aria. E il tweet di domenica sera del Napoli mette in chiaro non tanto la linea di De Laurentiis, quanto quella dello stesso allenatore: “In riferimento alle dichiarazioni dell’agente di Kvaratstkhelia, Mamuka Jugeli, e del padre Badri, il Calcio Napoli ribadisce che il giocatore ha un contratto di altri tre anni con la società” si legge. “Kvaratskhelia non è sul mercato. Non sono gli agenti o i padri che decidono del futuro di un calciatore sotto contratto con il Napoli ma la società Calcio Napoli!!! Fine della storia”. Rabbia tradita anche dalla punteggiatura.
Kvaratskhelia-Napoli: cosa succede ora
Dietro a questo sfogo, c’è (anche) la firma di Conte. Che con il giocatore non ha parlato mai di persona, salvo qualche brevissimo contatto nei giorni scorsi. Questa mattina, invece, c’è stato il gelo. E se per Di Lorenzo la situazione sembra comunque in fase di soluzione, per l’attaccante ci vorrà molto tempo. Il discorso del Napoli, poi, non fa una piega, ma è noto come un calciatore scontento in rosa non serva a nessuno. E quando arriva una forzatura così in pubblico, è raro che a spuntarla sia la società. Esempi? I due più recenti: Arnautovic, l’anno scorso, è passato all’Inter dopo aver fatto capire di voler lasciare Bologna. E ancora: Luis Alberto alla fine è stato ceduto dalla Lazio in Arabia dopo le parole di fuoco di qualche mese fa.
Ma un compromesso si può trovare. Basti vedere Osimhen: non è casuale che già lo scorso gennaio De Laurentiis avesse fatto capire che l’attaccante nigeriano sarebbe stato ai saluti. Il rinnovo era arrivato con la promessa di liberarlo questa estate. Il problema è che ora le offerte languono e la sua uscita, che aprirebbe all’arrivo di Lukaku, al momento blocca il mercato. Come risolverla? Il Napoli aspetta: fa muro su Kvaratskhelia, apre le porte per Osimhen. Consapevole che la linea dura possa portare anche a un’esclusione dalla rosa, come già capitato la scorsa stagione con Piotr Zielinski: il polacco non aveva voluto firmare il prolungamento, era stato messo fuori rosa per poi essere reintegrato. Quando si era già promesso all’Inter.
Lo sapeva, Conte, che sarebbe stato difficile, che avrebbe dovuto ricostruire tutto da zero e che avrebbe dovuto ricompattare uno spogliatoio allo sbando. È anzi questo uno dei fattori che più di tutti lo hanno portato a prendersi la panchina azzurra. Ma così tanto, forse, non se l’aspettava nemmeno lui. Di certo, non è spaventato: continuerà con la sua linea che, al momento, è in piena sintonia con De Laurentiis. Aspettando risposte dal mercato che prima o poi dovranno arrivare.
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