Roberto Vannacci, neo eletto europarlamentare con la Lega, non ha diffamato la pallavolista Paola Egonu. Lo sostiene il gip Alessandro Dal Torrione che, accogliendo la richiesta della procura di Lucca, ha archiviato l’accusa di diffamazione nei confronti del generale. Era stata la campionessa a querelare Vannacci per i contenuti del suo libro, Il mondo al contrario. Al centro della denuncia le parole che il generale ha scritto sul suo conto e sui tratti somatici della pallavolista della nazionale italiana: “Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità“.
Quella frase “ben può essere valutata come impropria e inopportuna” anche “in merito al riferimento (che appare ingiustificato) a una specifica persona che legittimamente si è doluta di essere chiamata in causa”. Ma “non risulta tuttavia emergere un superamento del limite della continenza che possa dirsi indicativo della volontà, da parte dell’indagato, di offendere gratuitamente la reputazione” di Egonu, “di denigrarla, di sminuirne il valore, di portare un attacco indebito alla persona”, scrive il gip nell’ordinanza di due pagine motivando la decisione. Ulteriori indagini, come richiesto dal legale della campionessa, scrive ancora il gip “non appaiono esperibili con profitto e utilità concreta tale da poter condurre a una diversa valutazione in ordine alla sostenibilità dell’accusa in giudizio”.
“È la vittoria della liberta di opinione“, ha commentato l’avvocato Massimiliano Manzo, difensore di Vannacci: “Siamo felici dell’esito del procedimento e di aver trovato un giudice che ha ascoltato le nostre ragioni”, ha aggiunto. La querela era stata depositata a Bergamo e trasmessa a Lucca per competenza territoriale, dato che Vannacci risiede a Viareggio: il pubblico ministero ha optato per l’archiviazione e la decisione è stata impugnata da Egonu. Adesso però il gip ha rigettando la richiesta di opposizione del legale della pallavolista azzurra. Ad agosto del 2023 era stato lo stesso generale a riaccendere le polemiche in un video nel quale parlava della pallavolista Paola Egonu: “Quando vedo una persona che ha la pelle scura non la identifico immediatamente come appartenente all’etnia italiana non perché sono razzista ma perché da 8mila anni l’italiano stereotipato è bianco”, affermava Vannacci. Alcuni mesi dopo – a maggio 2024, in piena campagna elettorale – aveva scritto alla pallavolista una lettera di scuse un po’ contraddittoria: “Non ho mai avuto dubbi sulla sua cittadinanza italiana e sono personalmente e convintamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore con la sua eccellenza sportiva ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui, sono convinto, lei stessa vada fiera”, ha scritto Vannacci.
Roberto Vannacci rischia invece il processo militare per istigazione all’odio razziale. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale militare di Roma ha, infatti, respinto pochi giorni fa la richiesta di archiviazione nei confronti del neo europarlamentare della Lega. Anche questo procedimento era nato dalla pubblicazione del suo libro Il mondo al contrario, nel quale erano contenute diverse riflessioni sulle minoranze e le “normalità”.