“Le mie sono ciofeche e basta“. Un’affermazione non da poco se a farla è una scrittrice rispetto alle storie che scrive. Stiamo parlando di Sveva Casati Modignani, vero nome Bice Cairati, una penna che ha venduto 12 milioni di copie nel mondo e che, alle soglie degli 86 anni, si è raccontata al Corriere della Sera. Ma la scrittrice poi specifica: “Quasi ogni giorno ricevo una decina di lettere e dei regali: centrotavola fatti a mano, piantine, vasetti decorati. Mi dica lei: quale scrittore viene circondato da tanto affetto? Io so bene di non scrivere dei capolavori letterari, però arrivo a tutti. Ci sono donne che mi confessano: ‘Mai aperto un libro prima di incontrare lei, da allora non ho smesso più'”. Insomma, una presa di coscienza che tiene conto di chi “la snobba”, non sapendo che è una “un’attenta e avida lettrice”: “Mi piace Manzini, adoro Massini e Robecchi, leggo Michela Murgia. Dacia Maraini la seguo da sempre, l’ho anche incontrata in Messico ma non ho avuto il coraggio di rivolgerle la parola”. Dietro al grande successo di Sveva Casati Modignani c’era anche Nullo Cantaroni, marito di Cairati scomparso nel 2004. E la scrittrice confessa di essere sempre stata lei quella più portata per la narrativa: “È così, perché lui era più portato per la critica, quella che scriveva le storie sono sempre stata io. Eppure per decenni hanno continuato a dire che il vero scrittore era lui, solo perché sono donna“. Oggi Cairati scrive un libro all’anno e la cosa che le pesa di più è “la fatica sta nella promozione, la scrittura non mi pesa. Alla mia età si può mangiare poco, non si può bere, non si fa più sesso: dove la trovo io un po’ di gioia?”.