Il cinquantesimo vertice del G7 si è tenuto in Puglia, a Borgo Egnazia, luogo della rappresentazione plastica del trash: a mio giudizio, l’emulazione fallita sia del borgo che della cultura italiana. Non ha niente a che vedere con il borgo medioevale e non ha alcuna rilevanza storica: non è un centro rurale fortificato, né un’estensione della città fuori delle mura antiche; non è dotato di un patrimonio architettonico e urbanistico significativo e neppure c’è traccia di una qualche trascurabile percentuale di edifici storici anteriori al 1939, tutti indicatori che qualificano il borgo.
Molto più banalmente Borgo Egnazia nel comune di Fasano in provincia di Brindisi, è un resort a 5 stelle non esattamente rappresentativo della cultura italiana, ma piuttosto del successo imprenditoriale della famiglia Melpignano che, a partire dal 1996, ha creato dal nulla, letteralmente, “un campo vuoto coltivato ad ortaggi”, una realtà “che non è né un hotel, né un borgo, né una masseria ma tutte queste cose insieme”.
Insomma, questo “borgo” ribattezzato tale nel 2010, che però non è un borgo, ma neppure una masseria o un albergo diffuso (che sarà?) “evoca” le fatiche del mondo contadino pugliese regalando scorci e atmosfere artificiosi e ostentando una dissimulata frugalità con le sue 28 ville con piscina e giardino privato; tre piscine; la spa; 63 camere; 92 piccole case e i suoi sei ristoranti stellati.
Tutto è in stile-qualcosa e trasuda “chiari omaggi” a forme architettoniche; piazzette, archetti; cortili; campanili; portici; tetti piatti in tufo o in pietra calcarea, di una non meglio identificata tipologia costruttiva di un tempo imprecisato che vorrebbe, in linea teorica, alludere all’architettura rurale pugliese ma che invece ricorda l’estetica commerciale e rassicurante degli outlet italiani, meta di uscite famigliari domenicali, costruiti agli inizi degli anni 2000, a ridosso degli svincoli delle uscite autostradali.
Resta da capire come mai, un governo che si proclama come il pugnace portabandiera dell’autentico made in Italy abbia pensato di collocare i sette protagonisti del forum intergovernativo e Papa Bergoglio, in questa realtà cartonata parallela; blindandoli in una sorta di parco dei divertimenti del super-lusso; calandoli in un surrogato dell’eleganza; una factory outlet village senza storia e cultura che si fregia di aver ospitato, non ci crederete mai: Chiara Ferragni e Dolce&Gabbana; il matrimonio di Justin Timberlake e Jessica Biel ; il compleanno di Madonna, e pensate un po’, persino le vacanze di David e Victoria Beckham.